giovedì 24 agosto 2017

Bianchi, ecco per voi 10 richieste da parte di una leader di Black Lives Matter


Articolo autentico, pubblicato su LeoWeekly il 16 agosto da una certa Chanelle Helm, la dolce fanciulla qui sopra raffigurata, leader di Black Lives Matter. Un decalogo partorito con dolore, dice lei, in risposta ai fatti di Charlottesville (provocati dalla stessa teppaglia della quale è portavocessa.) 
Sentite cosa mette in testa a questa fauna freak progressista colui che assisteva, divertendosi come un matto, agli espropri delle proprietà degli ebrei da parte dei nazisti.

Buona lettura (si fa per dire).


"Bianchi, ecco per voi 10 richieste da parte di una leader di Black Lives Matter"

Scrive la dolce Chanelle, novella Mosè intersezionale alla quale il Dio Globalista ha consegnato le tavole della guerra civile:

"Alcune cose alle quali sto pensando e che dovrebbero cambiare:

1. Bianchi, se non avete discendenti, cedete le vostre proprietà a una famiglia nera o mulatta. Preferibilmente ad una di quelle che vivono in povertà generazionale.

2. Bianchi, se state ereditando una proprietà che intendete poi rivendere, regalatela ad una famiglia nera o mulatta. Potrete ottenere la stessa cifra in qualsiasi altro modo, visto che siete bianchi privilegiati.

3. Se sei un costruttore o proprietario di residenze condominiali, costruisci in un quartiere nero o mulatto e lascia che le persone nere abitino la casa gratuitamente.

4. Bianchi, se potete permettervi di trasferirvi in una casa più piccola, cedete la casa che abitate ad una famiglia nera o mulatta.

5.  Se qualcuno dei vostri eredi è uno stronzo razzista, cambiate il testamento e lasciate le vostre proprietà a una famiglia nera o mulatta. Preferibilmente ad una famiglia povera.

6. Bianchi, rivedete il vostro budget mensile in modo da poter donare ai fondi per l'acquisto di terreni da parte di neri.

7. Bianchi, mi rivolgo in special modo alle donne bianche (visto che è la loro questa è la specialità): fate licenziare un razzista. Sapete quello che dicono, cazzo. Se li ignorate, siete loro complici. Se il tuo capo è un razzista, fai licenziare anche lui.

8. Se quei bianchi dal cazzo piccolo del Klan, i nazisti e gli altri verranno comunque reintegrati, insistete a farli licenziare, anche chiamando la polizia. 

9. OK, ancora sul numero 8: se senti qualche bianco al lavoro o in altro luogo elogiare le azioni di ieri (si riferisce ai disordini di Charlottesville n.d.t.), in primo luogo fotografalo. Prendi il suo nome e acquisisci maggiori informazioni su di lui. Fai l'inferno, scopri dove lavora, fallo licenziare. In ogni caso affrontalo e, visto che hai le mani, usale.

10. Infine, caro bianco, impegnati a fare due cose: combattere la supremazia bianca dove e come puoi (questo non significa mettersi a fare il lavoro a maglia, a meno che tu non faccia sciarpe per i bambini neri e mulatti in difficoltà) e finanziare le persone nere e mulatte e il loro lavoro."


Questi poveracci mentali di BLM sono manipolati, è ovvio, ingozzati come oche da foie-gras di razzismo da ingollare a volontà senza tema di essere puniti; sono caricati a molla per una guerra preparata da chi vuole il Caos, però nel loro sogno genocidario ci sguazzano volentieri, non vi è dubbio. E, ma non lo capiscono, finiscono come ghiozzi nella rete di chi li odia più di quanto odi noi bianchi. 
Chi infatti, dopo aver letto le richieste da nulla di Chanelle, non sarebbe tentato di considerare confermata l'idea che i ne(g)ri non siano altro che dei parassiti sfaccendati? Chi gira la chiavetta dietro la schiena di Chanelle per farla vomitare a comando è lo stesso che spera che i bianchi si incazzino e che, di quelli come lei, ne facciano fuori qualche milionata. Non ci avevate pensato, eh?

Chi ci andrebbe di mezzo sarebbero gli altri, gli afroamericani (lei li chiama solo neri e marroni, notato?) che si prendono le botte dai BLM perché non condividono il loro controrazzismo antibianco, sono magari conservatori, non sono convinti che si debba gettare il bambino del liberalismo con l'acqua sporca del neoliberismo e tantomeno considererebbero dignitoso essere risospinti nella piantagione dell'ozioso assistenzialismo, considerati solo come bruti da scatenare alla bisogna contro il nemico. Un destino che il Mangiafoco ungherese sembra voler far loro condividere con i migranti africani portati qui nella Fortezza Bastiani a far niente in attesa non si sa bene di che cosa e di quale nemico da affrontare.
La cosa più ingiusta che possiate fare è credere che questa Chanelle rappresenti qualcuno di coloro che pretende di rappresentare. Se pensate che gli afroamericani siano tutti rappresentabili dalla fogna satanica di BLM cercate su Youtube e Twitter le reazioni degli afroamericani al Decalogo della pitonessa. Ce ne sono di divertite, di scandalizzate, di incazzate, di imbarazzate. Tutte concordano su questo punto, quasi incomprensibile gli europei abituati ad essere accompagnati per mano dalla collettività attraverso il proprio istituzionalizzato fallimento personale: che ne è del sogno americano, Chanelle? Del volersi fare strada con i propri mezzi ed essere orgogliosi di avercela fatta, perfino avendo la pelle nera? 
Il problema del decalogo non sarebbe poi nemmeno il suo ultrarazzismo, talmente becero da essere giustamente rifiutato da qualunque lettore senziente, di qualsiasi colore egli sia, ma il contenuto ideologico sottostante.
Qui siamo oltre ogni possibile idea di patrimoniale che qualche ministro piddino o cascame dell'ultrasinistra possa concepire dopo una seduta di funghetti allucinogeni. La follia di questa tizia, perfettamente funzionale al neototalitarismo NWO che per i ricchi prevede l'anarchia creativa e per i poveri il collettivismo della mediocrità, denota le sue ineffabili radici ideologiche. Non si partorisce un mostro simile se non si è copulato con l'idea che la proprietà privata sia un furto. 
Ella segue le medesime linee guida che, ad esempio, in Sudafrica sono il verbo dei partiti di ispirazione marxista come l'ANC di governo e l'EFF di Julius Malema (qualcuno dirà che non sono veri marxisti), e che economisti au caviar come Piketty considerano con favore: ovvero l'esproprio delle terre dei bianchi in favore dei neri eseguito per principio e non per necessità. Se poi il bianco diventa nemico di classe in sé, al quale si può espropriare anche l'esistenza, non bisogna meravigliarsi della mattanza dei farmers  - il "we will kill the Boers" a suo tempo cantato perfino dal Santo Mandela divenuto realtà.

Non so cosa debba ancora accadere, che le Chanelle di tutto il mondo si uniscano, prendano il potere e scannino tutti, affinché la si smetta di credere che sia ancora possibile ragionare con chi vuole sostituirci - in quanto cittadini ancora memori del significato della democrazia e testimoni dei tempi in cui essa era un valore - utilizzando gli stessi metodi di coloro che proclama a gran voce di combattere. Non sentite puzza di Gestapo ma anche di Stasi nella prosa che avete gustato (ai punti 7, 8 e 9)? Strano, perché è pungente e ammorba come quello di un cadavere. 
Illudersi di non essere coinvolti da questo clima pre-catastrofico perché magari buoni, progressisti e preoccupati di mantenere un punto di vista sempre rigorosamente democratico e lottadiclassista della questione, vedendo i "black & brown" come l'ennesima evoluzione del pupazzetto simpatico e portafortuna del Buon Selvaggio che non potrà mai ritorcersi contro il Buon Bianco Democratico è un errore da schermata blu. Anzi da crash totale del sistema.

Se pensate poi che la manovra a tenaglia di Mangiafoco prevede che i neri vi odino come bianchi (odio razziale) e i musulmani vi combattano come infedeli (odio religioso), non trovate ciò assolutamente fantastico? 
No, ma voi preoccupatevi piuttosto di non finire troppo a destra e che non vi sia una "vera sinistra" da far risorgere alle prossime elezioni.


74 commenti:

  1. La malattia spirituale diventa epidemia: qui un malato grave britannico raccomanda di abbattere la statua di Nelson a Trafalgar Square, perchè sì, nella statua c'è una figura di marinaio negro, ma probabilmente "era uno delle migliaia di schiavi a cui fu promessa la libertà se combattevano per la Gran Bretagna, per poi esser abbandonato a mendicare per le vie di Londra." E' il "Guardian", non il bollettino del villaggio; e Horace Nelson è probabilmente il più leggendario eroe della storia britannica moderna. https://amp.theguardian.com/commentisfree/2017/aug/22/toppling-statues-nelsons-column-should-be-next-slavery

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  2. Aggiungo che l'iconoclastia (nome che origina nella Bisanzio dell'ottavo secolo, quando l'imperatore Leo proibì la venerazione delle icone) non è pura ideologia senza conseguenze. Si è sempre accompagnata, nella storia, a rivolgimenti violenti. Esempi: per restare in Inghilterra, la distruzione delle immagini sacre al tempo della Riforma anglicana (perso il 90% del patrimonio artistico); i rivoluzionari francesi; i militanti politici cinesi nella rivoluzione culturale; eccetera. L'intento è cancellare la memoria culturale di un popolo.

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    1. A parte l'ingenerosa condanna storica del giacobinismo, che è stato un grande movimento roussoviano ed antiliberale (ed infatti ostracizzato dal mondo finanziario esattamente come Napoleone), indi protofascista, questa considerazione di Buffagni merita attenzione, anche perché come al solito fa una ricostruzione storica giusta ma di brevissimo periodo.
      Merita considerazione anche per quanto sta accadendo in Italia, in cui tutte le vestigia di un determinato passato sono sotto quotidiano attacco da parte della folla dei filistei progressisti, che sono legione.
      Non solo. Alla faccia del giacobinismo, in Francia è la sinistra antigiacobina a distruggere anche e soprattutto la memoria storica dei francesi (si veda la "discriminazione positiva" che ha generato una folta schiera di docenti di razza afro-asiatica), con l'avvallo ovviamente della Chiesa.

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    2. @ BUFFAGNI

      Tranquillo, Mr. Buffagni, poiché se "L'intento è cancellare la memoria culturale di un popolo" qui ci sono già riusciti. La memoria di un italiano medio non va oltre martedì scorso.
      Con gli inglesi la vedo un pò più difficile.
      Con gli americani la faccenda è più controversa ma togliere le statue di Robert E. Lee (e "Stonewall" Jackson) è assolutamente demenziale.

      Chinacat

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    3. La distruzione dei simboli (di un popolo, di una classe sociale, di una religione) è atto violento e sovversivo per antonomasia: manifesta l'intenzione di fare tabula rasa, e si fa tabula rasa per sostituire una forma di civiltà a un'altra, non semplicemente un governo a un altro. Per far contento Matteo & rendere omaggio al vero ricorderò che anche il cristianesimo delle origini, dopo Costantino, perseguitò i fedeli della religione antica, distruggendone templi e simboli (per fortuna non tutti).
      Quel che sta avvenendo nei paesi occidentali, e che mi preoccupa seriamente, è una polarizzazione non solo politica, ma metapolitica e culturale, che produce due atteggiamenti "antitetico-polari", per dirla con il Gyorgy Lukàcs ripreso da Costanzo Preve, in merito ai fondamenti stessi della civiltà, e non soltanto in merito alla linea politica. Si manifesta con crescente frequenza l'uso di bollare l'avversario/nemico politico con qualificazioni morali o psicologiche delegittimanti e disumanizzanti("razzista, xenofobo, appartenente alla lunatic fringe") che provocano reazioni uguali e contrarie come quella qui esemplificata da Tobia Simeoni, "si fottessero pure i negri" etc. Lo sfogo allo stato brado di Simeoni si potrebbe attribuire al malumore e al risentimento, ma disumanizzano l'avversario politico anche posizioni più beneducate come questa di Luciano Barra Caracciolo che si inventa, per scherzo ma mica tanto, due specie umane: i liberisti ("Essi") sempre sul punto di togliersi la barba finta e di rivelarsi per i malvagi fascisti che sono in pectore, e i fans della Costituzione Antifascista Più Bella Del Mondo e del principio lavorista che la informa ("Us"), vedi questo post: http://orizzonte48.blogspot.it/2017/08/solo-un-blogessi-and-us.html .

      La delegittimazione/disumanizzazione dell'avversario è il penultimo passo prima della legittimazione della violenza politica, perchè con un nemico malvagio o squilibrato, escluso dal novero degli umani a pieno titolo per qualsivoglia ragione (razza, religione, classe sociale, ideologia, tribù, etc.) non si può parlare nè trovare un compromesso razionale in base a un interesse comune; e dunque prima lo si zittisce, se non tace lo si mena, e se non bastano le botte gli si spara.

      E' un moto che ha una sua dinamica ben nota, e che può condurre all'avvio del ciclo della violenza politica, fino alla guerra civile vera e propria. Invito chi appartiene al campo culturale/politico degli oppositori della UE e del mondialismo a NON contribuire a questa deriva verso la violenza, per le seguenti ragioni: a) la guerra civile e la violenza politica (seria, non le due sberle o sprangate che sono folklore) fa schifo b) sul piano militare si perde, e molto male c) sul piano elettorale la polarizzazione favorisce il centro, come si è visto chiaramente in Francia.

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    4. Questo è il miglior resoconto che ho trovato dei fatti di Charlottesville, il più dettagliato ed equilibrato:
      https://fabiusmaximus.com/2017/08/15/facts-about-the-charlottesville-riot/

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    5. In questo articolo (con un video molto interessante) una illustrazione di quel che sta avvenendo in USA (e avverrà anche qui). Il ciclo della violenza politica si innesca così, se lo Stato non interviene a garantire l'ordine.

      https://fabiusmaximus.com/2017/08/19/about-violence-by-left-and-right-and-what-to-do/

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    6. A questo proposito mi sento di suggerire un saggio un po datato ma a mio giudizio a tuttora insuperato, ed assolutamente necessario per chiunque voglia indagare l'elitismo (innanzitutto culturale) liberale senza scadere nel più bieco complottismo.

      http://www.lafeltrinelli.it/libri/christopher-lasch/ribellione-elite/9788807816475?zanpid=2336473826881516544&gclid=CjwKCAjwuITNBRBFEiwA9N9YEDa_ANAWbMw4wtR1_THTfYEsOkXLEruD6ew2jJyvuxjhTBHhLcU2GBoCCMMQAvD_BwE

      Anche la guerra razziale prossima ventura è delineata, seppur a tratti abbastanza sfumati, e se ne delineano i contorni ideologici.
      Mi spiace per Barbara, non si tratta di idee veteromarxiste.

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    7. @ BUFFAGNI

      Mr. Buffagni, quello che sta succedendo negli USA è più complicato di quel che appare agli osservatori stranieri, soprattutto quando manca una conoscenza più profonda di cosa ha significato la Guerra Civile per gli americani.
      E soprattutto di cosa c'era PRIMA della Guerra Civile (ad esempio il caso Dredd Scott o la legge dei 3/5).
      Tirare giù le statue di Lee o Jackson o Jeb Stuart è da dementi ma faccio notare che queste decisioni non le prende una minoranza di neri esagitati "in basso" ma vengono prese bianchi tranquilli "in alto":

      "Busts of Confederate Gen. Robert E. Lee and Lt. Gen. Stonewall Jackson will be removed from the City University of New York's Hall of Fame for Great Americans because "New York stands against racism," Gov. Andrew Cuomo tweeted Wednesday."

      oppure

      "Madison Mayor Paul Soglin announced Thursday that two Confederate memorials at the Forest Hill Cemetery will be removed."

      Chinacat

      PS
      E prima di bollare come "pazzi" quelli a cui non piace la statua di Robert Lee, fatevi una domanda: ce lo vedete un monumento a questo tizio in una bella piazza italiana?

      https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Koch

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    8. @ BUFFAGNI

      Mr. Buffagni, Lei ha pienamente ragione:

      "La delegittimazione/disumanizzazione dell'avversario è il penultimo passo prima della legittimazione della violenza politica"

      Goebbels e Streicher sarebbero d'accordo; Pavolini e Preziosi, per restare a casa nostra, idem. E poi si passa alla violenza fisica. Film già visto ma dato che siamo di scarsa memoria, ci toccherà rivederlo.
      Con un però, Mr. Buffagni: i ruoli.

      Chi viene disumanizzato e trattato come "folle" o come "nemico" sono quelli che la pensano in maniera diversa da come vuole il Regime. Le faccio alcuni esempi che probabilmente sono capitati a molti di noi.

      1) Se io pubblicamente sostengo che il debito pubblico è più che sostenibile e che la causa della crisi è il debito privato, di solito vengo trattato come un alieno oppure come un pazzo scatenato.

      2) Se io pubblicamente sostengo che è stata la nostra Costituzione a trasformare una nazione povera ed arretrata, in una nazione in grado di competere a livello sociale ed economico con Francia, Germania o Gran Bretagna, vengo preso a male parole sia da "sinistra" ("ecco, sei obsoleto! Ma oggi c'è L'EUROPA!!") sia da "destra" ("ecco, allora sei antifascista!! Ma oggi c'è L'EUROPA!!).

      3) Se io pubblicamente sostengo che pagare 400 euro al mese ad un immigrato equivale a distruggere l'economia italiana ed il relativo tessuto sociale, nel migliore dei casi mi trattano da "xenofobo", "razzista", "nazista" (o "fascista", se chi mi insulta è di sinistra), "comunista" (o "bolscevico", se chi mi insulta è di destra").

      4) Se io sostengo pubblicamente che esiste ancora una cosa che si chiama "interesse nazionale", nella migliore delle ipotesi vengono definito "nazional-fascista", "nazionalista antiquato" oppure "sporco-brutto-cattivo-nazionalista-oggi-c'è-L'EUROPA".

      Le ripeto, Mr. Buffagni, che Lei ha ragione da vendere: si, stanno disumanizzando l'avversario ma il problema è che l'avversario SIAMO NOI.
      Non deve dirlo a Barra Caracciolo: lo vada a dire a quelli che ancora nel 2017 applaudono allo smantellamento della nostra Costituzione e se ti opponi diventi bersaglio dei peggiori insulti.

      Chinacat

      Mi permetta un parallelo un pò forzato (ma non molto): è come andare da uno schiavo nero in una piantagione dell'Alabama a dirgli che in fondo non deve "disumanizzare" il suo padrone perché comunque disumanizzare l'avversario è sbagliato.

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    9. Mah, dubito fortemente che il bimbominchia ungherese riuscirà a sfondare in US.

      https://de.wikipedia.org/wiki/George_Soros

      Con i suoi inutili idioti.

      http://www.telegraph.co.uk/news/2017/08/25/new-york-mayor-bill-de-blasio-considers-removing-christopher/

      Per il semplice motivo che l'americano medio non si lascerà zittire per un semplice e grottesco "brutto rassista, brutto nazista, brutto fascista" da un manibolo di mentecatti antifa o black lives matter.

      https://www.youtube.com/watch?v=Nxh6_yW8qo4
      https://www.youtube.com/watch?v=-kbnIh7wKrk
      https://www.youtube.com/watch?v=qLPWv8zA2ms

      In quasi tutti i paesi occidentali, incluso i democratici in US la sinistra sta letteralmente crollando, tranne nel paese dei fessi Italia dove il partito dei dementi e del nulla, il PD viaggia ancora felicemente sul 27%, nonostante le politiche distruttive di questo partito dovrebbero orami essere davanti agli occhi a chiunque, anche ai bambini.

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    10. @ Chinacat

      Le spiego perché "lo dico a Barra Caracciolo", in altre parole perché invito chi appartiene al campo culturale e politico avverso alla UE e al globalismo a NON delegittimare/disumanizzare l'avversario politico.

      1) E' evidente che "hanno cominciato loro", cioè che la delegittimazione/disumanizzazione dell'avversario ("populista, fascista, razzista, etc.") inizia a cura dei Powers That Be progressisti, cosmopoliti, globalisti, pro-UE, eccetera. E' anche evidente che disponendo di mezzi incomparabilmente superiori, la loro campagna di disumanizzazione sortisce effetti molto maggiori della campagna di disumanizzazione razzista, etc. Le posizioni dell’ideologia dominante progressista sono anzi divenute senso comune nei media, nell'accademia, e nella quota (sinora maggioritaria) di popolazione che, con vari gradi di adesione, le dà il suo consenso.
      2) L’aspetto più pericoloso dell’ideologia dominante progressista è la “identity politics”, cioè l’ antirazzismo su base razziale: “le razze sono una costruzione sociale puramente ideologica e non esistono nella realtà perché tutti gli uomini sono eguali, dunque, per realizzare praticamente l’eguaglianza universale, vanno in ogni modo favorite/privilegiate le razze non bianche, perché vittime del razzismo bianco”. Sul piano politico operativo, da questa posizione conseguono due fatti di enorme rilievo:
      a) i partiti progressisti favoriscono l’immigrazione e ne fanno una quota rilevante e indispensabile della loro base elettorale. Negli Usa è già accaduto, in Italia si cerca di farlo accadere, la ratio del progetto di estensione dello ius soli è questa
      b) i bianchi sotto attacco, i “deplorables” di Hillary Clinton, reagiscono accettando e facendo proprio il clivage razziale del conflitto politico imposto dai progressisti antirazzisti, e organizzano anch’essi su base razziale la loro opposizione.
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    11. A posizioni politico-culturali NON basate sulla razza come il populismo (“piccoli contro grandi”, “popolo contro élites”) e il nazionalismo (“preferenza nazionale”, “nazione contro globalismo”, “democrazia nazionale contro oligarchia cosmopolita”) si aggiungono posizioni basate sull’identità e la razza come l’identitarismo (“identità culturale di popolo/nazione/civiltà contro le identità culturali di altri popoli/nazioni/civiltà e contro il globalismo cosmopolita”) il tribalismo (“Noi contro Loro, perché Noi siamo Noi e Loro sono Loro”) e il razzismo vero e proprio, di solito su base scientista (“i negri hanno QI inferiore ai bianchi, meritano la subalternità sociale e a quella vanno ridotti”). Se la base militante ed elettorale delle opposizioni al progressismo globalista finisce per selezionarsi in base di identità e razza (gli immigrati di razze non bianche si schierano quasi tutti con i progressisti, i bianchi si schierano quasi tutti con le opposizioni al progressismo) il conflitto politico interno alla nazioni occidentali diventa un conflitto razziale+religioso+ideologico. Sono gli ingredienti base per una guerra civile terrificante, in confronto la guerra civile italiana 1943-45 sembrerà una partitella scapoli-ammogliati. Non è detto che avvenga, ma le condizioni cominciano ad esserci. Anche se la guerra civile vera e propria (fazioni politicamente e militarmente organizzate che si scontrano per la supremazia in assenza di monopolio statale della forza) non si verifica, si verifica di sicuro un’altra cosa: che la democrazia rappresentativa a suffragio universale non è più in grado di ridurre ed esprimere il conflitto politico, né di produrre decisioni politiche vincolanti ed efficaci; perché presupponendo l’eguaglianza dei cittadini, essa presuppone anche l’accordo di fondo su alcuni valori culturali e di civiltà tra tutti, ripeto tutti i titolari di diritti politici, a prescindere dai loro interessi e ideologie. Di conseguenza, si instaura una situazione di “anarchia debole” e di conflittualità diffusa, sempre più spesso illegale, in cui gli attori reali dell’azione politica NON sono più i partiti rappresentati in Parlamento in quanto tali o le istituzioni dello Stato, ma gruppi di potere, spesso legati alla criminalità o criminali tout court, che perseguono ciascuno il proprio interesse immediato, senza che vi sia una istanza superiore che disponga della forza, materiale e morale, di mediare interessi e conflitti in una unità superiore accettabile e vivibile per tutti. Quest’ultima descrizione dell’ “anarchia debole” non mi pare tanto fantascientifica o futuristica: se ne vedono i tratti essenziali già ora, specialmente nel Meridione d’Italia, dove ho la netta impressione che la classe politica al potere sia sempre più di frequente espressione diretta di gruppi criminali.
      [2, segue]

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    12. 3) Gli oppositori italiani ed europei del progressismo globalista (populisti, nazionalisti, “sinistra critica” e in genere chiunque designi come proprio nemico principale l’Unione Europea) hanno tutto l’interesse (e il compito etico) di prevenire la deriva del proprio campo verso una “identity politics” razzista eguale e contraria a quella, “antirazzista su base razziale” propugnata dai loro avversari politici progressisti. Non sto a spiegare perché sia un compito etico, spero non ce ne sia (ancora) bisogno. L’interesse è il seguente. Per quanto il razzismo possa galvanizzare gruppi di militanti e coalizzare una parte di elettorato contro un capro espiatorio, esso ha due effetti collaterali estremamente negativi: a) attira le personalità più squilibrate e distruttive b) allontana le personalità più equilibrate e costruttive c) restringe, invece di allargare, le alleanze possibili, quando la ricetta per vincere è trasformare gli avversari in neutrali, i neutrali in alleati, gli alleati in amici.
      4) Cosa c’entra Barra Caracciolo e la sua tesi secondo la quale ci sono “Essi”, i liberali/liberisti che nascondono sotto il panciotto la camicia nera fascista, e “Noi”, che aderiamo alla Costituzione Antifascista Più’ Bella Del Mondo e al suo preambolo lavorista (riedizione della interpretazione azionista e dossettiana del fascismo)? C’entra, perché
      a) questo è un esempio preclaro di delegittimazione/disumanizzazione dell’avversario politico, addirittura espressa in forma tribale (“Essi” contro “Noi”), e chi risponde alla disumanizzazione di cui è fatto oggetto dall’avversario con una controdisumanizzazione innesca e alimenta il ciclo della violenza, che funziona esattamente così: io disumanizzo te, tu disumanizzi me, la prossima volta che ci incontriamo NON parliamo ma passiamo alle vie di fatto.
      b) questo tipo di disumanizzazione del nemico su base ideologica (il Fascismo Eterno è il Male/Nemico Assoluto, ergo io sono Eternamente Antifascista, dunque il mio nemico di oggi è fascista anche se non si dichiara tale) sta alla base del sistema di alleanze culturali e politiche al cui centro stava il Partito Comunista Italiano togliattiano, che ha attirato nella sua orbita l’azionismo e il cattolicesimo progressista (le forze da cui è nato il PD), e che garantisce ancor oggi la supremazia culturale e politica del progressismo in Italia. Di qui anche gli innumeri avatar del Fascismo Eterno, da Craxi (colpevole di aver rotto l’alleanza tra PSI e PCI e dunque di schierarsi, “oggettivamente”, con le forze favorevoli al Fascismo), a Berlusconi, ai malvagi dittatori come Milosevic, Saddam, Gheddafi, etc. Barra Caracciolo rivolge l’accusa di “fascismo” alla UE e al PD perché sono liberisti, ed essendo liberisti sono fascisti in pectore, cercando così (invano) di riattivare il “fronte antifascista” d’antan in funzione antiUE.
      [3, segue]

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    13. 5) Questa lettura storica del fascismo è, a mio avviso e non solo a mio avviso, falsa e fuorviante; siccome qui non mi interessa aprire un dibattito sulle interpretazioni del fascismo, ma discutere dell’attualità politica, salto tutta la discussione in merito (che abbiamo già fatto tante volte con Lei, e nella quale sono chiare le reciproche posizioni) e passo a quel che mi preme.
      Quel che mi preme è che accusare la Unione Europea e il globalismo di essere “fascisti” è = spararsi su un piede. Perché?
      a) Anzitutto perché è completamente falso. La Unione Europea e il globalismo sono progressisti e liberali al 124%. Fraintendere radicalmente la natura del proprio nemico politico non aiuta a combatterlo.
      b) I tratti autoritari e oligarchici del progressismo liberale NON sono sintomo di fascismo, e NON sono in contraddizione necessaria con la natura del progressismo. Sono in contraddizione di fatto (non di principio) con il progressismo così come si è presentato in Europa e nel mondo occidentale nei “trenta gloriosi”, soprattutto sul piano delle politiche sociali (welfare, politiche keynesiane) a cui è affezionato Barra Caracciolo e che erano sostenute dalla sinistra di quell’epoca, ma il progressismo in quanto tale NON ha mai avuto niente in contrario al costruttivismo sociale e alla propaganda ideologica; anzi, lo ha sempre reclamato a gran voce, perché è nella sua natura farlo. La realizzazione pratica di libertà, eguaglianza e fraternità, le parole d’ordine dell’illuminismo, esige forti dosi di costruttivismo sociale e di propaganda ideologica, e quando i precedenti non bastano, un bel po’ di violenza politica. Semplicemente, oggi il progressismo si è alleato senza se e senza ma con il grande capitale sovrannazionale perché è venuta a mancare l’Unione Sovietica, e il comunismo non è più un’opzione praticabile per nessun progressista tranne alcune frange di marginali. Schierarsi per politiche capitalistiche keynesiane contro politiche capitalistiche liberiste non giustifica in alcun modo una contrapposizione “Essi” contro “Noi”, perché non è uno scontro tra diversi modelli di civiltà come fu lo scontro tra Comunismo e Capitalismo. Il progressismo liberale odierno mostra tendenze autoritarie per la semplice ragione che incontra crescenti opposizioni e disfunzionalità interne ed esterne, e si comporta come tutti i regimi che si trovino in questa situazione: stringe la vite contro i suoi oppositori.
      [4, segue]

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    14. c) l’effetto politico-ideologico diretto e immediato di una posizione come quella di Barra Caracciolo, “UE fascista perché liberista” è il seguente: che riduce all’impotenza chi la sposa. Quali sono le principali forze di opposizione al progressismo globalista e alla UE, in Italia? Lega e Fratelli d’Italia. Entrambe queste forze, e in particolare la maggiore, rappresentano anche e soprattutto gli interessi di artigiani, piccoli imprenditori, regioni del Nord Italia, in generale ceti sociali non particolarmente amici di una tassazione progressiva e onnivora, dei sindacati, dello statalismo in generale. Finché la Lega non abiura solennemente la flat tax è liberista, dunque fascista e “oggettivamente” alleata della UE e del progressismo? Finché Fratelli d’Italia non abiura solennemente il fascismo (storico) nel quale si radica e da cui evolve definendolo Male Assoluto è fascista/liberista e dunque “oggettivamente” alleata della UE e del progressismo?
      d) Aderendo a una posizione del tipo “UE fascista perché liberista” diventa insomma impossibile, per chi provenga dalla cultura politica di sinistra, trovare un compromesso politico accettabile con Lega e Fratelli d’Italia, a meno che entrambe queste formazioni non si rechino a Canossa scalze e vestite di sacco. Visti i reciproci rapporti di forza tra le forze antiUE e antiglobalismo provenienti da cultura dedestra e cultura desinistra, il risultato finale è che le forze antiUE desinistra si autoisolano, si autoghettizzano, discutono all’infinito di “vera e falsa sinistra”, e hanno efficacia politica = 0. Anzi, “oggettivamente”, per usare il termine caro a Stalin, danno una mano alla UE e al progressismo globalista che vogliono combattere perché accrescono frammentazione, confusione e disorientamento nelle file dell’opposizione alla UE e al progressismo globalista (come se ce ne fosse bisogno).
      e) Con questo non voglio sottintendere che tutti gli oppositori italiani della UE e del globalismo si devono zerbinare sulle posizioni di Lega e Fratelli d’Italia. Voglio dire che se si vuole, meglio se si volesse combattere sul serio il comune nemico, si dovrebbe anzitutto piantarla con le delegittimazioni e disumanizzazioni dell’avversario politico, e cercare un compromesso pratico, sulla base dei comuni interessi e della comune inimicizia, con le forze realmente agenti sul campo. Un compromesso sulle politiche sociali tra forze politiche diverse si può trovare sempre, se alle politiche sociali non si attribuisce un valore ideologico ed etico assoluto (Tassazione Progressiva=Bene, Flat Tax = Male).
      6) Per concludere. Iniziamo a NON disumanizzare/delegittimare le posizioni politiche e culturali ALL’INTERNO del nostro campo. Proseguiamo NON diventando esattamente quel che il nostro nemico politico dice che siamo E VUOLE CHE SIAMO, cioè NON diventiamo razzisti, xenofobi, etc. E’ eticamente deprecabile, e politicamente suicida, perché non conviene MAI mettersi nella posizione in cui ti vuole mettere il tuo nemico, è come disegnarsi un bersaglio sulla camicia. So di predicare ai sordi, ma stamattina non ho niente da fare.
      [5, fine]

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    15. @ BUFFAGNI

      Fondamentalmente sono d'accordo con Lei nella visione globale di quel che sta succedendo. Dove, a mio avviso, la sua ricostruzione pecca è nella mancanza di uno "schwerpunkt" perché i ruoli degli attori ed il relativo peso sono ben diversi da come li espone Lei e mi spiego.

      "io disumanizzo te, tu disumanizzi me, la prossima volta che ci incontriamo NON parliamo ma passiamo alle vie di fatto"

      Ma magari! (ironia). Nel senso: io e Lei mica abbiamo di fronte quattro piddini semianalfabeti: abbiamo di fronte il potere dello Stato in tutte le sue manifestazioni; se io e Lei andiamo pacificamente in piazza a dire che la UE ci sta rovinando, prima ci mena la Poliza, poi ci arrestano e poi i giornali ci descrivono come due pazzi squilibrati.
      Questi sono i reali rapporti di forze.
      Io non voglio disumanizzare il "nemico" o picchiarlo, mi accontenterei di poter dire la mia senza essere etichettato prima e menato dopo, cosa che oggi il "potere" mi impedisce di fare.

      La nostra situazione, Mr. Buffagni, assomiglia a quella di molti tedeschi dopo il gennaio 1933: non gli piace quel che vedono ma se si azzardano a dirlo... arrivano le SA. "Ich nicht" diceva il padre di Joachim Fest ma lo diceva tra le quattro mura di casa.

      Noi stiamo assistendo alla nascita di un nuovo totalitarismo dove l'etichetta "PROGRESSISTA" è solo l'etichetta, mica il contenuto! E dato che i totalitarismi hanno "costanti" e "variabili", l'utilizzo del linguaggio per cammuffare le intenzioni rientra nella prima categoria: è una costante.
      NSDAP (Partito NAZIONALSOCIALISTA dei LAVORATORI tedeschi).
      E' una formula geniale nella sua semplicità perchè include praticamente tutti, soprattutto quelli che saranno massacrati da questo regime (cioé i lavoratori tedeschi).

      PD (Partito DEMOCRATICO)
      Stessa roba: include tutti (chi di noi non si dichiara un sincero demoratico?) e soprattutto quelli che da questo Regime saranno massacrati (cioé i lavoratori italiani), ai quali viene fatto credere che se non accettano un collega immigrato NON SONO DEMOCRATICI e devono vergognarsi. Poi gli dimezzano il salario ma signora mia, è così bello sentirsi DEMOCRATICI :)

      " e cercare un compromesso pratico, sulla base dei comuni interessi e della comune inimicizia, con le forze realmente agenti sul campo"

      Mr. Buffagni, un Regime totalitario è in grado di scendere a pochi compromessi; non ne ha bisogno poiché ha i manganelli, sia reali che virtuali. Possono scendere a compromessi con altre forze di dimensioni simili ma di certo non scendono a compromessi con i cittadini. Lei ha visto cosa è successo un Grecia e cosa sta ancora succedendo: Le sembra un compromesso? E' un massacro che la nostra stampa ci sta raccontando poco e male; come se non bastasse ci raccontano che si, ok, li stanno massacrando MA PER IL LORO BENE**, dato che hanno vissuto ben al di sopra dei loro mezzi. Quante volte abbiamo letto queste cazzate sul Corriere della Sera o su Repubblica o accendendo la tv?

      Personalmente trovo la Sua dedizione al dialogo civile assolutamente lodevole e condivisibile e parola di Lupetto, mi sforzerò di metterla in pratica sempre.
      L'unico problemino è che dall'altra parte del tavolo immaginario non c'è mica Ghandi: c'è Al Capone e la sua way of life, si ottiene di più con un sorriso ed una pistola che solo con un sorriso.
      Io non lo disumanizzo ma quello, alla fine, mi spara.

      Chinacat

      **
      "Li spostiamo a Theresienstadt, ma lo facciamo per il loro bene" .
      Così parlava Adolf Eichmann (David Cesarani, "Eichmann - anatomia di un criminale").

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    16. @ BUFFAGNI

      Qui le devo dare ragione:

      "“UE fascista perché liberista”

      OK, è una bestialità. E personalmente una delusione perchè bastano 5 o 6 libri a smontare queste bizzarra (ma non troppo) tesi. Se li ho letti io certi libri (Zeev Sternhell, "Nascista dell'ideologia fascista") a maggior ragione li può leggere Barra Caracciolo. Anzi, DOVREBBE.

      Last but not least:

      "la guerra civile italiana 1943-45"

      Non Le faccio nessuna lezione di storia poiché non credo ne abbia bisogno ma ogni tanto é cosa buona e giusta "svuotare la tazza per poterla riempire di nuovo".
      La faccio solo notare che l'interpretazione di quel periodo come "guerra civile", nel mondo della storiografia sul Fascismo è stata molto ridimensionata se non addirittura cancellata. E a ragione.
      I primi ad intepretarla come "guerra civile" sono stati i fascisti nel dopoguerra, poiché gli permetteva di poter continuare a sostenere che anche nel 1943 una gran parte del popolo italiano fosse ancora "fascista" (falso).
      I secondi ad interpretarla come "guerra civile" sono stati, sempre nel dopoguerra, i comunisti, poiché gli permetteva di continuare a sostenere che comunque il "nemico" lo avevamo in casa e bisognava continuare a combatterlo (falso).

      Dove le due ricostruzioni cascano malamente è un dato di fatto facilmente verificabile: senza l'appoggio tedesco non ci sarebbe mai stata una RSI e quindi la parola "guerra civile" va a farsi benedire o quantomeno va molto ridimensionata.
      Italiani vs Italiani è una "guerra civile" (e forse in piccola parte lo è stata).
      Ma Alleati & Partigiani vs Nazisti (e 2 o 3 fascisti sparsi) non è affatto la stessa cosa.

      Lei, per esempio, la guerra civile americana la conosce: i blu da un lato, i grigi dall'altro. Tutti americani.
      Durante la American Revolutionary War ci sono numerosi americani che si schierano con gli inglesi ma non ho mai letto uno storico americano descriverla come una "guerra civile".

      Il bersaglio principale degli italiani, dal 9 settembre in poi, sono i tedeschi, non i fascisti. Questi ultimi semplicemente non ci sono più e torneranno fuori solo quando arriveranno le baionette Made in Germany perchè sono molto ma molto pochi. Di sicuro, a mio avviso, non giustificano l'uso dell'espressione "guerra civile".
      L'1% vs il 99%, occhio e croce.

      Se posso permettermi di consigliare un libro istruttivo in merito: "Neither Fear Nor Hope". Lo ha scritto nel dopoguerra un generale tedesco, questo qui:

      https://en.wikipedia.org/wiki/Fridolin_von_Senger_und_Etterlin

      Questo tizio era uno degli ufficiali di grado più elevato nella zona di Bologna nel periodo cruciale dell'inverno del 1944, in una zona dove l'attività della Resistenza era notevole (e da cui la strage di Marzabotto). Ebbene, la descrizione che fa dei rapporti tra i soggetti in questione (Resistenza-Fascisti-Wehrmacht-SS) è molto diversa da quella della "guerra civile".
      E per inciso, collima con le descrizioni di altri ufficiali tedeschi (Westphal e Warlimont) che però i sostenitori della teoria della "guerra civile" sembra non abbiano mai letto.

      Chinacat

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    17. @ Chinacat

      Io non lo so se c'è un "totalitarismo" progressista, perchè il termine "totalitarismo" è problematico. So che il progressismo è il problema e l'avversario, questo sì. E pertanto consiglio di:

      1) NON tentar di resuscitare il "fronte antifascista" contro la UE e il globalismo, come fanno Barra Caracciolo e i molti avversari di UE e globalismo che provengono da una cultura politica di sinistra. (Digressione: l'equazione che fa Barra Caracciolo "liberismo=criptofascismo=UE fascista" NON è "una bestialità" che LBC non sosterrebbe se avesse letto qualche libro in più. E' una posizione culturale molto articolata e argomentata - la trova esposta leggendo il percorso introduttivo al suo blog - che si rifà alle intepretazioni azionista e dossettiana del fascismo, e che ha innervato il blocco culturale e politico della sinistra antifascista in tutto il dopoguerra. Dissento in toto, ma è una posizione seria che ha avuto un grande peso nella vita culturale e politica italiana.)
      NON si deve tentar di resuscitare il "fronte antifascista" contro UE e globalismo perchè è proprio l'attuale incarnazione culturale e politica del "fronte antifascista" a sostenere, culturalmente e politicamente, UE e globalismo. Può non piacere, ma globalismo e UE = l'antifascismo oggi. Chi tenta di resuscitare il "fronte antifascista" contro UE e globalismo si mette, volens nolens, nella posizione dell'eretico ("il vero antifascista contro il falso antifascista") rispetto all'ortodossia, e dunque si autoreclude nella subalternità permanente e si toglie ogni spazio di manovra.

      2) NON tentar di interpretare il regime politico-culturale progressista odierno sulla base di analogie con il fascismo o il nazismo. Tranne le regolarità più generiche, valide per qualsiasi regime politico moderno, le differenze sono tali e tante da render vano e fuorviante ogni paragone.

      3) Individuare i punti deboli del nemico politico e sfruttarli. Il principale punto debole del nemico politico è la democrazia rappresentativa a suffragio universale, la formula politica legittimante alla quale non può rinunciare (anche questa è una differenza qualitativa rispetto ai fascismi). Potrà e certo vorrà, come in effetti vuole, limitarne gli effetti a lui sgraditi, e cercherà, per esempio, di manipolare psicologicamente gli elettori, di costituirsi un blocco elettorale sicuro con gli immigrati, etc.; ma non potrà mai abolire le elezioni a suffragio universale. Ecco una delle ragioni di fondo della mia raccomandazione di NON disumanizzare l'avversario, e dunque di NON favorire la conflittualità politica violenta: che sul terreno elettorale si può vincere, sul terreno dello scontro violento si perde di sicuro. Non, ripeto NON mettersi mai nella posizione in cui ti vuole mettere il tuo nemico: e il nostro nemico vuole metterci nella posizione del "fascista/violento/estremista/razzista/squilibrato".

      4) Per concludere: riserviamo le discussioni sul fascismo all'ambito che gli compete, quello della libera discussione culturale senza dirette conseguenze politiche sull'oggi, e cominciamo invece a discutere sul nostro nemico reale di oggi, che è tutt'altra cosa.

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    18. @ BUFFAGNI

      Il primo punto è quasi OK anche se definire il Fascismo come "liberista" era e rimane una bestialità: "tutto nello Stato, nulla al di fuori dello Stato, nulla contro lo Stato" è "liberismo"???? Questi soggetti qui privatizzerebbero anche i conventi di clausura.

      Il punto problematico è il secondo. Si possono tranquillamente fare dei confronti tra i regimi totalitari, fermo restando che bisogna conoscerli, capirli e contestualizzarli. Tra Alfred Von Schlieffen e la battaglia di Canne ci sono in mezzo dei secoli ma il principio è lo stesso e Von Schlieffen lo sapeva: si è semplicemente adeguato alla situazione contigente.

      Quello che si sta sviluppando è una forma di Capitalismo Totalitario e molti (ovviamente non tutti) dei sistemi e dei metodi utilizzati dai totalitarismi italiano e tedesco sono uguali. Si, è vero, ci sono delle differenze... ma dove esattamente? Mi spiego: il totalitarismo italiano non è STATICO ma DINAMICO, si evolve, è un work in progress continuo quindi in certo momento ci sono delle forti somiglianza con l'oggi, successivamente cambia ed inizia ad essere diverso.
      Provo a spiegarmi meglio: nel 1922 in Italia c'è un Presidente del Consiglio, ci sono le elezioni e ci sono sia Camera che Senato e l'incarico di formare un governo spetta al re mentre oggi lo fa il presidente della Repubblica. Eslcusi i dettagli, è sostanzialmente uguale ad oggi.
      Poi arriva la Marcia su Roma ed una minoranza va al potere con un colpo di Stato a cui viene concesso l'appoggio della principale istituzione cioé la monarchia. Lei tutto questo lo sa.
      Nel 2011 c'è la stessa identica situazione: abbiamo un Presidente del Consiglio, abbiamo Camera e Senato e possiamo anche votare. Esclusi i dettagli la situazione è la stessa.
      Poi arriva una lettera dalla BCE dove c'è scritto che o facciamo quel che vuole oppure... A quel punto le istituzioni (tra cui il Presidente della Repubblica) cacciano il Presidente Consiglio ed una minoranza va al governo.

      Ora, io lo so che Draghi non ha il fez e la camicia nera, fin qui ci arrivo, ma se Lei mi dice che non è la stessa cosa.... there's an elephant in the room, dude!!

      Sa perché ho sempre trovato "affascinanti" i totalitarismi? Perché: 1) sono il più grande esperimento di manipolazione delle masse e quindi della psiche dell'individuo; 2) sia Nazionalsocialismo che Fascismo nascono, crescono, si sviluppano e prendono in potere all'interno di sistemi democratici. E li sovvertono dall'interno (Draghi è più simile ad Alien che a Starace).

      Il comune denominatore dei totalitarismi degli anni '30 come dell'Italia degli anni 2000 sono gli esseri umani e le loro reazioni.
      Quando Monti dice "la paura è la forza dell'integrazione europea" oppure che "soltanto con le crisi i cittadini sono disposti a fare cessioni di sovranità che altrimenti non farebbero", sta utilizzando due meccanismi che sono alla base dei regimi totalitari e di esempi storici ne abbiamo a iosa.
      Questo non vuole affatto dire che Monti di nascosto si metta una divisa delle SS e marci in cucina facendo il passo dell'oca.
      Ma non posso negare l'evidenza: è un metodo totalitario e non lo vedono solo coloro che non lo vogliono vedere.

      Ultima cosa:

      "Tranne le regolarità più generiche, valide per qualsiasi regime politico moderno, le differenze sono tali e tante da render vano e fuorviante ogni paragone."

      Se così fosse, dovremmo abolire la facoltà di Scienze politiche, eliminare qualche milione di libri e radere al suolo tutta la storiografia militare, da Tacito ad oggi. E questo per cominciare, spero se ne renda conto :)

      Chinacat

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    19. Secondo me usare il termine "totalitarismo" per gli attuali regimi dei paesi occidentali non aiuta molto a comprenderli. Capisco che sia quasi inevitabile, perchè ci si rivolge sempre al passato per capire il presente. Non so quale sia il termine giusto perchè non c'è ancora ("post-democrazia" di Crouch forse si avvicina di più, ma siamo ancora al "fuochino").
      Personalmente, per evitare confusioni preferisco limitare l'uso del termine "totalitarismo" a una definizione ristretta come questa della Treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/totalitarismo/
      Comunque, visto che la definizione esatta ancora non c'è, ciascuno usi le etichette che gli sembrano più adatte, purchè si sappia che si tratta di definizioni imperfette e provvisorie.

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    20. @ BUFFAGNI

      La definizione della Treccani è un pò troppo semplicistica e se è vero che non esiste una definizione "breve" di cosa sia un totalitarismo, è anche vero che esistono interi libri che spiegano molto chiaramente cos'é un totalitarismo.
      Io stesso, per cercare di semplificare, allargo la visuale e metto insieme quello tedesco e quello italiano mentre

      "Dalla questione del totalitarismo sono nati non pochi equivoci per la definizione storica del fascismo. Nella letteratura sul totalitarismo è prevalsa la tendenza ad includere in un'unica categoria fenomeni storici molto diversi, come il fascismo il nazismo e il comunismo, rilevando un complesso di somiglianze e di analogie nelle forme di azione e di comportamento e nella organizzazione del potere. Noi pensiamo che - se non viene adoperata in un senso molto generale (come la categoria “Stato moderno”) per indicare una forma nuova di un dominio politico assoluto, che cancella la divisione dei poteri, da parte di un gruppo organizzato che impone il suo potere sull'intera società, senza possibilità di competizione e di alternativa - la categoria «totalitarismo» impone gravi sacrifici alla realtà storica quando accomuna fascismo, nazismo e comunismo, trascurando le loro sostanziali differenze: «Il concetto di totalitarismo - ha osservato giustamente Mosse - vela queste differenze, perché guarda il mondo esclusivamente dal punto di vista di un liberale». L'uso della categoria «totalitarismo», in questo modo, non è accettabile da un punto di vista propriamente storiografico, sempre che si consideri compito proprio dello storico accertare ciò che è specifico e caratteristico nei fenomeni del passato. Fascismo, nazismo, comunismo sono fenomeni storici con una specifica originalità e sono irriducibili ad un fenomeno unico." (Emilio Gentile, Il Mito dello Stato Nuovo, p.265)

      Emili Gentile ci va giù "pesante" ma non ha tutti i torti: il ruolo dello Stato è completamente diverso tra il Nazionalsocialismo ed Il Fascismo, ad esempio, e non è una differenza da poco.

      Resta il fatto che, a mio avviso, in questo caso Emilio Gentile usi troppo la mannaia e troppo poco il bisturi. Ci sono sicuramente molti punti importanti in comune, così come ci sono delle differenze importanti.

      La domanda corretta, nel nostro caso, è questa: in quale altra forma si può "costruire" e far accettare un totalitarismo? E' possibile che ciò accada? In questo caso la mia personale risposta è assolutamente si ed è lo stesso Emilio Gentile a farlo notare:

      "Quello che ci potrà essere sicuramente, se venisse meno la capacità della democrazia di difendersi, sono forme di totalitarismo mascherato.
      Se l’alta finanza controlla tutti i poteri e trasforma il cervello in un cervello di semplici consumatori e quando non siamo più consumatori ci getta via, allora, sì,potrebbe configurarsi come una forma di totalitarismo dalla quale in futuro difenderci."
      (Emilio Gentile, intervista del 2014)

      Rifletta su questo singolo dato di fatto oggettivo, Mr. Buffagni: riuscire a convince l'intera nazione italiana che il problema è il debito pubblico ha del prodigioso. Non solo è assolutamente FALSO ma è anche facilmente dimostrabile la falsità.
      Eppure ci sono riusciti. E partendo da una premessa del tutto FALSA sono in grado far accettare disoccupazione, povertà, suicidi, chiusura di servizi essnziali, distruzione del tessuto economico.
      Sfasciare una nazione con il benestare dei cittadini è un capolavoro abominevole e chiunque pensi che ottenere un risultato del genere sia facile, si sbaglia alla grande. Per farlo serve una Frabbrica del Consenso (Philip Cannistraro, libro superlativo).
      E le Fabbriche del Consenso sono uno dei punti fermi sia del Regime Fascista, sia di quello Nazionalsocialista.

      https://www.asei.eu/it/2006/11/philip-v-cannistraro-1942-2005/

      Chinacat

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    21. @ BUFFAGNI

      "Il principale punto debole del nemico politico è la democrazia rappresentativa a suffragio universale, la formula politica legittimante alla quale non può rinunciare."

      E se invece fosse il suo punto di forza? Lei ha sicuramente presente cos'è un war game. Provi a girare la mappa e vederla dal punto di vista del nemico :)

      (anche questa è una differenza qualitativa rispetto ai fascismi).

      I quali però non cancellarono mai del tutto il "processo elettorale". In Germania, tra il 1933 ed il 1939 ci furono svariati "plebisciti" e lo stesso in Italia:

      https://it.wikipedia.org/wiki/Plebisciti_dell%27Italia_fascista

      Per semplificare: l'ILLUSIONE OTTICA di poter votare ogni tanto non fu mai cancellata del tutto e volutamente. Non è così che funziona una Fabbrica del Consenso. Le masse, ogni tanto, andavano coinvolte e gli si doveva dare l'illusione di far parte del "tutto". E' un trucco psicologico molto raffinato ma estremamente funzionante e funzionale.
      Io e Lei oggi possiamo pure definirlo assurdo ma vada a vedere quanti si sono presentati a votare: 9 o 10 milioni ogni volta. O li definiamo tutti scemi oppure la spiegazione è altrove.

      Domanda: è possibile creare e far accettare questa illusione ottica nel 2017? Mia risposta: assolutamente si. Basta prendere il trucco psicologico che è alla base è riadattarlo alla nuova situazione.
      (Per la cronaca: funziona già anni, altrimenti non avrebbe mai potuto raggoiungere il risultato di cui parlo nel post precedente).

      Chinacat

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    22. Sospendo e rinvio ad altra occasione la discussione sul totalitarismo, molto interessante ma complicata.
      A me francamente non sembra per niente "prodigioso" riuscire a convincere l'intera nazione italiana che il problema è il debito pubblico". E' facile come rubare le caramelle a un bambino, se hai i mezzi di cui dispongono tutti gli Stati moderni, anzitutto i media. E' facilissimo, perchè richiama alla mente degli elettori un dato di realtà elementare che conoscono benissimo: il fatto che se spendi di più di quel che guadagni vai in malora. Che poi la cosa sia falsa perchè uno Stato non è una famiglia è vero ma sul piano pratico irrilevante. Dopo la battaglia delle Arginuse, la democrazia ateniese condannò a morte gli strateghi perchè non avevano dato sepoltura ai caduti e non avevano soccorso i precipitati in mare. Il fatto che fosse impossibile nelle condizioni reali della battaglia era verissimo ma sul piano pratico restò irrilevante, perchè i cittadini ateniesi cercavano un capro espiatorio (la guerra andava male). Socrate è stato condannato a morte da un tribunale democratico, manipolato da professionisti della manipolazione, i sofisti.

      Si cita sempre Churchill quando dice che "la democrazia è il peggiore dei regimi tranne tutti gli altri". Lo si cita di rado quando dice che "il migliore argomento contro la democrazia è chiacchierare cinque minuti con un elettore".
      La democrazia non è sacra, non è infallibile, non garantisce esiti positivi. E' un regime politico con i suoi pro e i suoi contro, il suo punto di equilibrio e le sue degenerazioni. Secondo me, l'essenziale sui regimi politici democrazia compresa lo dice già Aristotele un 2500 anni fa. Semplicemente, oggi, nei paesi occidentali, per ragioni d'ordine non politico ma culturale è impensabile il passaggio a un regime qualitativamente diverso (per es. monarchia assoluta o costituzionale, o aristocrazia)perchè non è possibile legittimarli all'interno del paradigma culturale vigente.
      Quanto alle elezioni a suffragio universale: vero che sono un punto di forza delle democrazie, perchè le rendono molto più resilienti rispetto ai conflitti sociali e politici rispetto ai regimi autoritati. Sono anche il punto debole degli attuali regimi progressisti perchè gli attuali regimi progressisti, per ragioni d'ordine ideologico e culturale profondi, sono in rotta di collisione con la realtà, penalizzando vasti settori della popolazione erodono la loro base di consenso, e si espongono a un contraccolpo elettorale. Dimostrazione pratica: Brexit, Trump, qui da noi la batosta elettorale recente del PD. Il che non vuol dire che se gli elettori smetteranno di votare PD ed eleggeranno le opposizioni tutto andrà bene. Potrebbe anche andar peggio, non è che di qua ci sono i buoni e geniali e di lì i cattivi e imbecilli. Ma il terreno di scontro principale resta quello.

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    23. @ BUFFAGNI

      "E' facile come rubare le caramelle a un bambino, se hai i mezzi di cui dispongono tutti gli Stati moderni, anzitutto i media"

      Mettiamola così: è facile se ti chiami Goebbels e l'intera struttura della società, dello Stato e dell'economia abbiano subito un radicale processo di "gleichschaltung", altrimenti solamente i media non bastano.
      Riuscire a fare quello che ha fatto Goebbels nella nostra società come ce lo spieghiamo? Se il nostro non è un regime totalitario, come ci sono riusciti? Eppure, nel dopoguerra, tutte le nazioni si dotarono di costituzioni o meccanismi alternativi per evitare che quel fenomeno si ripetesse: da un livello superiore di istruzione alla pluralità di informazione; dal cercare di garantire un certo livello di occupazione ad una ripartizione dei poteri che impedissero ad una minoranza di schiacciare la maggioranza. E' evidente che oggi c'è qualcosa che non funziona più.
      A mio avviso sta nascendo un nuovo tipo di totalitarismo che combina alcuni degli elementi e delle metodologie dei passati totalitarismi, innestandoli nella società democratica: l'etichetta dice "democrazia" ma il contenuto è ben diverso.

      "Socrate è stato condannato a morte da un tribunale democratico, manipolato da professionisti della manipolazione, i sofisti."

      Verissimo. Cosa della quale però se ne pentirono amaramente e i due principali accusatori, se non ricordo male, fecero una gran brutta fine, mi corregga se sbaglio.
      Per capirci, se Meleto si fosse presentato in pubblico a dire:
      "La condanna a morte di Socrate è il più grande successo di Atene" lo avrebbero fatto a pezzi. E credo lo abbiano anche fatto.
      Monti si presenta in pubblico a dire "La Grecia è il più grande successo dell'euro" e scatta l'ovazione. Il salvatore della Patria.
      I sofisti, ovviamente, rimasero dietro le quinte (vai, Meleto, vai) però non è proprio la stessa reazione ed il meccanismo in cui le masse reagiscono ed interagiscono è una delle chiavi per capire il regimi totalitari.

      Chinacat

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    24. @ BUFFAGNI

      Qui c'è una cosa che non capisco e forse mi può aiutare Lei. Ovvero quando scrive "la batosta elettorale recente del PD".
      Ora, io capisco la sensazione di "tradimento" che può provare chi appartiene alla sinistra e ne sento parlare spesso. Forse fin troppo. Per 2 motivi: 1) anche la destra i suoi elettori li ha delusi, poiché non credo affatto che gli elettori di destra siano tutti ricchi sfondati; 2) cosa ancora più importante, hanno tradito la Costituzione Italiana quindi hanno tradito tutti gli italiani, quale che sia la loro opinione politica.
      Per quale motivo sento quasi solamente parlare del "tradimento" del PD, mi sfugge. I provvedimenti di Monti li ha avallati e votati anche il cosiddetto "centro-destra", tanto per fare un esempio.
      Ed entrambi i principali partiti politici se ne sono allegramente fregati dell'art. 47 della Costituzione, il quale non tutela i risparmi di chi vota a sinistra: tutela (anzi tutelava) il risparmio dei cittadini italiani. Destra, sinistra, centro, sopra e sotto.

      Ma le dirò: se dovessi pianificare la costruzione di un nuovo regime totalitario, farei proprio così. Due partiti, una singola linea politica. Sulla carta e alla televisione, nemici giurati; in camera caritatis, in perfetta sincronia. E se le cose vanno male, come oggi, si mettono anche insieme pubblicamente "ma per salvare l'Italia!".
      L'elettore ha una doppia illusione: la prima di avere la libertà di scelta, la seconda nel vedere i "nemici" che votano insieme e se lo fanno vuol dire che la situazione è davvero grave.
      Inoltre, piuttosto che fondare un partito ex novo, è molto meglio fagocitarne uno dei due (il PD) lasciandolo intatto al suo esterno. Resta la dicotomia destra/sinistra, resta l'elettorato di base e resta la logica dell'appartenza, con tutti i suoi vantaggi.
      E' un buon piano per la miseria, funziona pure bene.

      Chinacat

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    25. "Se il nostro non è un regime totalitario, come ci sono riusciti?" a far bere tante bugie al popolo italiano,etc.? Per farla cortissima, perchè altrimenti dovrei farla lunghissima, secondo me sono successo due cose:

      1) Una molto profonda, nella cultura : si sta mostrando l'altro lato dei Lumi, e l'altro lato della Luce è l'Ombra. Stanno arrivando al pettine le aporie dell'illuminismo europeo, e del progressismo che è suo diretto discendente. "Libertà, eguaglianza, fraternità" tendono a diventare libertà senza vincolo alcuno, eguaglianza come omogeneizzazione forzata, fraternità senza padri; e ne conseguono gravi problemi, nella costruzione della personalità individuale e nella stabilità sociale.
      2) Una più superficiale, sul piano politico: è implosa l'URSS, è terminato il compromesso socialdemocratico, è terminata l'alleanza tra liberalismo e cristianesimo.

      Poi, sul piano più spicciolo del far bere qualunque cosa ai cittadini,anche istruiti: non c'è solo la propaganda, c'è l'ideologia; cioè a dire, non c'è solo la menzogna cinicamente propagandata dalle istanze autorevoli, c'è l'autoinganno ideologico (in bilico tra buona e malafede). Esempio: nel dopoguerra, in grande maggioranza gli intellettuali occidentali hanno condiviso la "pregiudiziale favorevole" al comunismo, anche senza essere comunisti. Esempio preclaro, Piero Calamandrei (che non era comunista ma condivideva "il pregiudizio favorevole"). Scrivendo a suo figlio Franco, allora (1955-6)corrispondente de "L'Unità" da Pechino, Piero, che sta preparando un numero de "Il Ponte" dedicato alla Cina, gli chiede quanto segue: "Ora vorrei una spiegazione da te, caro Franco, SE PUOI DARMELA [corsivo nel testo]. In un articolo su 'La Cina vista dall'Inghilterra' del redattore del 'Manchester Guardian', l'autore che rifà la storia di come si è arrivati alla Cina popolare, dice a un certo punto: 'C'è stato terrorismo politico: nel 1952 ministri del governo annunciarono che erano stati sterminati 2.500.000 nemici di classe.' E' esatta questa notizia? E' controllabile? O è un'invenzione? Non so se tu sei in grado di rispondermi: in caso negativo, sia per non detto. CIO' NON AVREBBE IMPORTANZA SUL GIUDIZIO POSITIVO SULLA CINA ATTUALE; LE RIVOLUZIONI SONO RIVOLUZIONI COME LE GUERRE [maiuscolo mio]. Ma se la notizia fosse falsa vorrei ribatterla." (Piero e Franco Calamandrei, "Una famiglia in guerra. Lettere e scritti (1939-1956), Laterza 2008, p. 145).
      Oggi sappiamo che la notizia era vera, le cifre degli sterminati sono in quell'ordine di grandezza. Ma la cosa interessante è che Piero Calamandrei, persona intelligente, preparata e degna, di fronte a una cifra come 2.500.000 morti ammazzati non nel corso del conflitto guerreggiato ma dopo, a sangue freddo, a) non fa una piega b) non si chiede a chi e cosa corrisponda, nei fatti cinesi, il concetto di "nemico di classe" c) qualora il figlio lo accerti che la notizia è vera, addebita lo sterminio alla forza delle cose e al destino, tipo "chi va al mulino s'infarina" d) e dunque chiede verifica a Franco solo per cogliere una buona occasione di far polemica contro gli anticomunisti in caso la notizia fosse falsa.
      Si noti che Calamandrei non era comunista, nè aveva responsabilità politiche dirette nel movimento comunista (chi ha responsabilità politiche dirette tende inevitabilmente al cinismo pragmatico). Era un celebre e rispettatissimo studioso, certo politicamente schierato nel campo antifascista, ma non un agente del KGB, e nemmeno un membro dell'Ufficio Politico del PCI.
      Peggio o meglio che osannare Mario Monti?
      [segue]

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    26. Tradimento. Per sentirsi traditi bisogna amare, per odiare aver amato. La cultura politica genericamente desinistra attribuisce un'importanza molto, molto più grande e decisiva alla politica di quanto faccia la cultura politica genericamente dedestra (eccezion fatta per il piccolo drappello dei fascisti, i più ideologizzati tra i cittadini dedestra). I cittadini desinistra sono infinitamente più ideologizzati, e anche se non sono comunisti, (o non lo sono più), sono però progressisti, e il progressismo attribuisce all'azione politica e al costruttivismo sociale un enorme valore, a volte addirittura palingenetico (non c'è bisogno di leggere Lenin per capirlo, basta leggere Condorcet o Comte).
      L'elettore genericamente dedestra quando si sente deluso dalle forze politiche che lo rappresentano di solito smette di votare, si disinteressa della politica, si rifugia nella spiegazione base è tutto un magna magna", oppure si limita a votare per il meno peggio e ad aspettare che passi la nottata. Difficile che non ci dorma la notte.
      Aggiungo che la Costituzione italiana non suscita alcun trasporto affettivo tra chi provenga da una cultura politica dedestra (tranne i fascisti che naturalmente la odiano, visto che la Costituzione si autodefinisce "antifascista"). Ne ho parlato diffusamente qui: http://ilblogdilameduck.blogspot.it/2016/11/make-italy-great-again.html
      Io stesso, che fascista non sono, non nutro alcun particolare affetto per la Costituzione, che sul piano emotivo mi suscita più che altro indifferenza, un lieve fastidio quando mi sento tirar fuori la giaculatoria della Costituzione Più Bella Del Mondo (l'ho sentito per quarant'anni e passa, dai e dai diventa irritante) . Poi siccome c'è di peggio e di molto peggio, al referendum ho votato no, ma per ragioni d'ordine politico elementare, non per difendere la Civiltà o il Bene, che non identifico con la Costituzione italiana.
      Con la decisione di Togliatti di rinunciare alla linea "rivoluzionaria di classe" e sostituirle la linea "antifascista e interclassista", che insieme al mito della Resistena ha egemonizzato la cultura italiana per sessant'anni, la Costituzione antifascista NON si è identificata con i valori di tutti gli italiani, si è identificata con i "valori di sinistra", e dunque chi proviene da una cultura politica di destra (qualunque destra) non se ne sente rappresentato, perlomeno sul piano affettivo ed emotivo, anche se magari può apprezzare alcuni o anche molti aspetti della Costituzione come documento giuridico, e avversare riforme peggiorative.

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    27. Personalmente, da fascista, apprezzo la costituzione economica (che di fatto è un modello di capitalismo "temperato").
      La costituzione politica è dall'aberrante al grottesco, ma ovviamente cambiarla perché ce lo dice l'Ue è anche peggio.
      Di fatto la costituzione la possiamo vedere come una sorta di compromesso (al ribasso) fra cattolicesimo modernista, azionismo liberal-massonico e comunismo all'acqua di rose.
      Incredibilmente, qualche tempo fa Bagnai l'ha toccata piano, definendo la mitologia del tradimento, pardon della Resistenza, per quello che è: un mito inventato da Togliatti, e che non a caso aveva fra i suoi sostenitori quel Calamandrei mandante morale dell'omicidio di Gentile.
      Che anche il pessimo professorino di Pescara stia iniziando a prendere le distanze dalle tesi del buon LBC?

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    28. Non è mai troppo tardi, caro Matteo.

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    29. In effetti si.
      Spero sempre che questo porti (dall'altra parte) alla fine del ghetto culturale della DR, ma la vedo veramente grigia.

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    30. Simul stabunt simul cadent. Lo specchio anamorfico fascismo/antifascismo un giorno si romperà. Sarà un gran bel giorno, non so se riuscirò a vederlo. Tu che sei più giovane forse sì.

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    31. @ Chinacat, ma è interessante per tutti, credo.

      Che cos'è la democrazia e come la si custodisce? Qui di seguito tre osservazioni molto brevi e molto a proposito. Case study, Weimar e Hitler.

      1) http://www.fritzwagner.com/ev/preservation_of_democracy1.html

      2) http://www.fritzwagner.com/ev/preservation_of_democracy2.html

      3) http://www.fritzwagner.com/ev/preservation_of_democracy3.html

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    32. @ BUFFAGNI

      Alcune considerazioni.

      1) "visto che la Costituzione si autodefinisce "antifascista").

      Qui ci rimangoo male. "Antifascista" non compare in nessuna parte della Costituzione. Non c'è scritto. E' falso. Cha l'abbiano definita tale, ci sta ma che si autodefinisca tale, è semplicemente falso. Questa parola nella Costituzione Italiana non c'è.
      La parola "fascista" poi, compare solo alla fine, nelle Disposizioni Transitorie e Finali (dove si vieta, per esempio, la ricostituzione del PNF: e ci mancherebbe che non ci fosse, vista l'entità dei crimini commessi dai fascisti in primis nei confronti del popolo italiano).
      Che poi ai politici piaccia definirla tale, lo capisco ma non sono obbligato a credere alle balle che dicono.

      Non è una costituzione antifascita, è la Costituzione Italiana.

      2) Non è perfetta e non è la più bella del mondo. MA: ha consentito ad una nazione povera ed arretrata, vittima di un black out del "pensiero" per 17 annni (cosa che non ha equivalenti nel mondo occidentale), ridotta ad un stato di degrado mentale e morale dal liberalismo prima e dal fascismo dopo, tale da impedire, per esempio, un normale sviluppo tecnologico (il povero Matteo non lo sa ma la distanza tra la tecnologia nel resto del mondo e quella italiana, durante il fascismo, crebbe a dismisura) di diventare quello che l'Italia era nel 1980. In 34 anni ne abbiamo recuperati 150.
      Nota singolare.
      Durante il Ventennio, lo sviluppo tecnologico italiano si ferma e si ferma a tutti i livelli, sia quello che riguarda l'alta tecnologia (il radar, ad esempio) sia quello che riguarda la tecnologia utilizzabile dai comuni cittadini(le trebbiatrici, ad esempio**)
      Ebbene, dal 1946 in poi l'Italia inizia a produrre, creare ed esportare tecnologia di altissimo livello.
      Nel 1939 l'industria non è in grado di costruire un motore per aereo decente e dobbiamo ricorrere ai motori tedeschi su licenza.
      Dal 1946 in poi iniziamo ad essere tra i migliori costruttori di motori al mondo.
      Allora: o quelli prima erano tutti scemi, una nazione di minus habens oppure sono cambiate LE CONDIZIONI E LE REGOLE DEL GIOCO.

      3) "la Costituzione antifascista NON si è identificata con i valori di tutti gli italiani, si è identificata con i "valori di sinistra",

      Tesi molto discutibile, Mr. Buffagni. Per 2 motivi molto oggettivi e poco soggettivi: 1) non c' MAI stata in Italia una ridistribuzione del reddito come quella avvenuta nel periodo 1946>1980.
      I ricchi hanno continuato ad essere ricchi ma i poveri sono diventati ceto medio (per fara semplice) Non si sono "arricchiti" solo quelli "de sinistra" e non si sono impoveriti solo quelli "de destra" ma ne hanno beneficiato tutti gli italiani.
      Precisazione: non parlo solo di ricchezza materiale, sebbene sia molto importante.
      E' stata ridistribuita, per la prima volta in Italia, L'ISTRUZIONE a tutti i livelli.
      E' stata ridistribuita, per la prima volta in Italia, la possibilità di votare A PRESCINDERE DAL REDDITO. (non lo dica a Matteo ma anche nell'Italia fascista si votava per reddito, i famosi plebisciti del 29 e 34). E anche a prescindere dal sesso ("Se dessi il voto alla donne mi coprirei di ricolo" disse Crapapelata nel 1932) visto che le donne non avevano MAI votato.
      Questi non sono valori di destra o di sinistra, sono o dovrebbero essere, diritti di tutti i cittadini italiani.
      Se la smettessimo di essere PRIMA elettori e DOPO cittadini, allora si che si va in alto ma finché si ragiona in termini di "valori di destra" o "valori di sinistra" stiamo freschi.
      La Costituzione Italiana sono le regole del gioco e a giudicare da come abbiamo giocato, vanno benissimo (seppure migliorabili). Abbiamo giocato talmente bene che ce le vogliono togliere, Mr. Buffagni, per quello la ignorano o la stuprano. Funziona troppo bene.

      Chinacat

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    33. @ BUFFAGNI

      "Peggio o meglio che osannare Mario Monti? "

      Intanto grazie per la dritta sul libro di Calamandrei che non conoscevo.
      Però, Mr. Buffagni, l'osanna a Monti non l'ha fatta in privato un privato cittadino (come nel caso di Calamadrei) ma l'ha fatta l'intera opinione pubblica.
      Ovvero: se Calamandrei avesse espresso in pubblico il pensiero che poi in fondo di 2.500.000 di cinesi in più o in meno macchisenefrega, lo avrebbero demolito, giusto? Tutti troviamo aberrante dire una cosa simile. E difatti Calamandrei lo dice in una lettera al figlio.
      Quello che le voglio far notare è questo: immagini Calamandrei che dice in pubblico una roba simile e al posto di tirargli una sedia, lo applaudono in massa. Allucinante, vero?
      QUESTO E' QUELLO CHE E' SUCCESSO CON MONTI.
      L'intera opinione pubblica italiana ha reagito come reagì lo Sportpalast di Berlino alle 10 domande di Goebbels.

      Chinacat

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    34. @ BUFFAGNI

      "Stanno arrivando al pettine le aporie dell'illuminismo europeo, e del progressismo che è suo diretto discendente. "Libertà, eguaglianza, fraternità" tendono a diventare libertà senza vincolo alcuno, eguaglianza come omogeneizzazione forzata, fraternità senza padri"

      Provo ad offrirLe una lettura diversa della situazione.

      Stanno usando i "precetti" dell'Illuminismo per rompere l'equilibrio, così come il Fascismo italiano ha usato il nazionalismo. Allo stesso modo in cui il Nazionalsocialismo ha usato il concetto di "Heimat und Reich".

      Se dovessi costruire un regime totalitario, farei la stessa identica cosa: prenderei come riferimento le parole di Libertà, Uguaglianza e Fraternità (che piacciono tanto e non le si può eliminare) e poi le svuoterei DA DENTRO di tutto il loro significato e lo estenderei fino a farlo scomparire.
      Faccio incidentalmente notare che i due totalitarismi di cui sopra, detestavano l'Illumismo e lo dicevano apertamente. Non è affatto casuale. Durante il Terzo Reich, il buon Kant sparisce dai libro di testo tedeschi, così come dai libri di testo italiani (ma fascisti) sparisce uno dei "sottoprodotti" dell'Illuminismo, cioé il Risorgimento.

      Che si definiscano "progressisti" è logico: chi sarebbe così cretino da essere "contro" il progresso? Il punto è: ci crederanno?
      Riusciremo a spacciare come "progresso" l'eliminazione dell'istruzione pubblica, per esempio? Si, ci stanno riuscendo ma non perché sono "progressisti": si definiscono tali proprio perché sono L'OPPOSTO.

      Chinacat

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    35. @ BUFFAGNI

      Last but not least.
      Le faccio notare una cosa:

      "definendo la mitologia del tradimento, pardon della Resistenza, per quello che è: un mito inventato da Togliatti"

      Ora, che la Resistenza sia un "mito" è un falso storico.
      Punto. Non è una questione di opinioni: non appena vai a studiare da vicino la Resistenza ti ne accorgi. C'è stata ed ha avuto diverse forme.

      Qual'è il PROBLEMA? Non appena io scrivo che la Resistenza è effettivamente esistita succedono due cose:
      a) Lei pensa che io sono "antifascista".
      b) Matteo pensa che io sono un "comunista".

      Che sia esistita o meno diventa irrilevante. E' fantastico.
      Se il Palazzo della Storia avesse dieci piani, il nostro ascensore si fermerebbe al primo.

      Chinacat

      PS

      Il FATTO che la sinistra italiana se ne sia impossessata è uno sbaglio e sono d'accordo. Difatti è una versione che contesto perché è un altro falso storico (quando si tratta di cacciare balle, desra e sinistra sono uguali).
      Ma l'idea che un elettore di destra del 2017 non possa abbandonare definitivamente il concetto che si può essere di destra SENZA NECESSARIAMENTE genuflettersi davanti al busto del Duce, questo lo trovo assurdo.

      Chinacat

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    36. @ MATTEO

      "quel Calamandrei mandante morale dell'omicidio di Gentile."

      Certo che voi fascisti siete proprio dei conigli piagnucolosi.
      Ma come, avete predicato e praticato violenza e guerra e morte per 20 anni ma se toccano uno di voi, oorrete dalla mamma perché vi hanno fatto la bua? "La guerra sta all'uomo come la maternità sta alla donna" ha detto il tuo Duce e quindi ci devi credere per forza.
      Ma, sorpresa, la guerra è violenza, è morte, è stragi e non è mai stata molto diversa quindi di che *beep* vi lamentate?

      Tu forse non lo sai (anzi, essendo fascista non lo puoi sapere) ma nel 1940 Mussolini in persone volle che l'aviazione italiana partecipasse ai bombardamenti su Londra. Giubilo e allegria sui giornali fascisti: evvai, bombardiamo Londra!!
      Poi, dal 1942, iniziano a bombardare NOI. Ovvio: è una guerra e l'abbiamo dichiarata NOI.
      Sai come reagì il Fascismo, all'epoca? Come te oggi: piagnucolando.
      "Brutti americani cattivi che ci bombardate!! Terroristi"
      Fatti un giro a leggere cosa scrivevano i quotidiani italiaani; c'è persino un filmato dell'Istituto Luce, fatto dopo il bombardamento di Roma nel luglio del 1943.
      Traduzione: se le bombe le butto io, va bene; se me le tirano, si corre a piangere.

      E' bello scoprire che certe cose non cambiano. Conigli e piagnucolosi all'epoca, conigli e piagnucolosi oggi.

      Chinacat

      PS

      Un generale tedesco, Erwin Rommel arriva in Africa. Bengasi è occupata dagli inglesi. Rommel chiama la Luftwaffe per bombardare Bengasi.
      Arrivano di corsa alcuni fascisti e chiedono di non farlo, per l'amor di Dio non bombardate Bengasi!!
      Perché, chiede Rommel, non dovremmo farlo?
      Perché molti fascisti hanno la casa a Bengasi. (DAR!)
      Rommel, giustamente, se ne fotte e la fa bombardare.
      (The Rommel Papers)

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    37. @ MATTEO

      Quasi dimenticavo. Quel che i giornali dell'epoca non dissero del Corpo Aereo Italiano (l'unità incaricata di collaborare con la Luftflotte 2 nei bombardamenti su Londra) fu che si risolse il tutto in un colossale fallimento.
      Partono dall'Italia e prima ancora di arrivare in Belgio, iniziano a schianatrsi al suolo. Aerei fascistissimi direi, cadono PRIMA ANCORA che qualcuno gli abbia sparato.
      Arrivano in Belgio e si scopre che non c'è la strumentazione per il volo notturno, che i piloti non sanno volare se c'è brutto tempo, che sono lenti e che vanno riaddestrati perchè non sanno nemmeno cosa sia una formazione "four fingers" e volano in fila indiana come i fagiani.
      I tedeschi non sanno se mettersi a ridere o preoccuparsi seriamente: questi sono i nostri alleati? Quando Adolf Galland li vede arrivare si mette la mani tra i capelli: la quota di tangenza dei caccia italiani è ridicola quindi i caccia inglesi gli sarebbero sempre arrivati DA SOPRA.
      (Adolf Galland, The First and The Last).

      Poi appunto arrivano gli Hurricane e gli Spitfire, costruiti e progettati dal "popolo dei 5 pasti" oppure "quelli che non hanno mai avuto un Leonardo da Vinci" (per usare le parole del tuo padrone).
      Ora, Leonardo da Vinci non lo hanno mai avuto ma come si progetta e si costruisce un aereo, lo sanno molto meglio di noi. E difatti vennero tirati giù come fagiani, finché quei 5 o 6 rimasti non furono adibiti a servizi di ricognizione.

      Ma chi lo sa, magari gli aerei italiani erano "antifascisti", no?

      Chinacat

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    38. Sisi, il fascismo ha crocifisso Cristo lo sappiamo.
      Viceversa, l'illuminismo è stato "male interpretato" oppure "strumentalizzato".
      L'ho sentito dire per una vita del comunismo o del cristianesimo, non mi stupisce che nella tua banalità non riesci ad andare oltre a questa tesi da centrosocialaro lettore di Wikipedia.

      Per Buffagni: vorrei integrare le tue considerazioni con un consiglio per gli acquisti:
      https://www.jstor.org/stable/40546710
      Al netto del freudismo d'accatto, mostra come la perdita del senso della vergogna (che è la base del vivere sociale) sia un pericolo persino per la democrazia.
      Ovviamente, ci spiega anche QUALE è l'origine ideologica della scomparsa della vergogna dall'occidente.
      Prevengo i lettori di Wikipedia: non è il fascismo.

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    39. @ Matteo
      Grazie del consiglio di lettura, Rieff mi piace ma non conoscevo questo testo. Già che ci sono appoggio la tua mozione: leggere Lasch fa tanto bene alla salute mentale.

      @ Chinacat

      1) Costituzione. Guardi che qui io descrivo un fatto. La Costituzione della repubblica italiana è, per l'uso che ne è stato fatto dalle forze eredi del CLN che d'altronde l'hanno scritta, "la Costituzione antifascista". Non lo è soprattutto per la disposizione transitoria che vieta la ricostituzione del partito fascista, anche se una disposizione transitoria che dura settant'anni tanto transitoria non mi pare, lo è (ripeto) perché le forze eredi del CLN, e in particolare il PCI, l'hanno letta e usata così. Si poteva leggere in altro modo? Certo che sì. Come vede, anche un fascista come Matteo apprezza il fondamento lavorista del preambolo; e da conservatore lo apprezzo anche io, perché lo trovo un buon freno al liberismo economico sfrenato, che depreco. Il punto è che intorno alla bandiera della Costituzione e intorno al mito della Resistenza si è cristallizzata la cultura e l'alleanza politica antifascista, che ha silenziato ed escluso dal campo del dicibile e fattibile non soltanto il fascismo, ma tutto ciò che non coincidesse con una lettura della storia e del pensiero italiano ed europeo compatibile con il pregiudizio favorevole per comunismo/progressismo; dunque ha silenziato il conservatorismo o il tradizionalismo comunque declinati, e in sintesi tutte le posizioni politiche e culturali non progressiste. Si poteva, si può leggere e utilizzare in modo diverso la Costituzione italiana? Sì, certo. Anche il Vangelo si poteva e si può leggere e utilizzare in tanti modi. Il modo in cui lo legge papa Francesco, per esempio, a me non piace per niente. Con questo, non è che io neghi ogni rapporto tra il Vangelo e ciò che dice papa Francesco.

      1, segue

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    40. 2) Calamandrei. A parte che rispettati intellettuali che hanno giustificato pubblicamente le stragi comuniste ce ne sono stati eccome (di solito nella forma seguente: “dura necessità, altrimenti risorgeva il nazifascismo, la reazione eccetera”), qui Calamandrei è uno studioso, uno scienziato del diritto e della politica, che viola consapevolmente il primo dovere di uno studioso e di uno scienziato: cercare la verità, e dirla. In questo caso, un aspetto molto rilevante della verità del comunismo cinese, cioè che si tratta di un colossale dispotismo che non si perita di ammazzare milioni di persone a sangue freddo; e come si giustifica Calamandrei, di fronte alla sua coscienza? Si giustifica con la giustificazione antifascista (v. punto precedente): dire la verità fa il gioco del fascismo, e tutto è meglio del fascismo, anche due milioni e mezzo di morti ammazzati a sangue freddo, purché a farli fuori siano “i nostri”, che lavorano per il progresso. E lei si stupisce per gli osanna a Monti che non ha sterminato nessuno? Chi ha osannato e non lo ha fatto solo perché conviene sempre schierarsi con il più forte, secondo lei come si è giustificato di fronte alla sua coscienza? Dicendosi che pur con tutti i suoi limiti e difetti, la UE è pur sempre la garanzia migliore del progresso civile e politico, mentre i suoi avversari populisti, nazionalisti, etc., non sono nient’altro che la riedizione del pericolo fascista, reazionario, barbaro, eccetera.

      2, segue

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    41. 3) Resistenza. Certo che la Resistenza c'è stata. Però c'è stato anche il mito, ripeto Mito della Resistenza. Il mito della resistenza ha avuto l'effetto storico principale di far credere agli italiani tre cose completamente false: a) che non l'Italia ma il fascismo aveva perso la guerra b) che i fascisti erano falsi italiani, veri italiani gli antifascisti c) che dunque i veri italiani avevano vinto la guerra meritando di vincerla, e l'avevano persa meritando di perderla gli italiani falsi. I quali erano falsi italiani o "popolo delle scimmie" (Piero Gobetti) in quanto il fascismo, fenomeno eminentemente reazionario (altra falsità, il fascismo con la reazione, il conservatorismo e il tradizionalismo c’entra zero) rappresenta "l'autobiografia della nazione": di una nazione che ha perso il treno del progresso a partire dalla mancata riforma protestante e non è mai riuscita a Fare La Rivoluzione (a seconda delle preferenze, la Glorious Revolution liberale o la Rivoluzione Proletaria), in sintesi tutte le scemenze propagandate con enorme successo da Eugenio Scalfari nel corso della sua fortunata carriera di ideologo, solo argomentate molto meglio perché Gobetti, i Rosselli, Togliatti, Calamandrei etc., al contrario di Scalfari non erano dei confusionari semicolti ma gente intelligente e istruita. Morale: se sei progressista e antifascista sei un vero italiano, hai vinto la guerra, sei dalla parte di chi ha più forza e più ragione, se non sei progressista e antifascista non solo sei il contrario di tutto ciò ma sei anche fascista, come minimo criptofascista, e lo sei anche se ritieni e protesti di non esserlo, perché il fascismo non è un fenomeno storico o un’ideologia dai precisi caratteri, è un profilo antropologico, una possibile deriva verso la reazione, le tenebre intellettuali e morali, le tenaglie roventi degli inquisitori, le camere a gas dei nazisti, le estrazioni dentarie senza anestesia, un Non Morto che può sempre rispuntare e reincarnarsi in avatar infiniti quando si allenta la vigilanza dei progressisti; e allora ecco il fascista Craxi, il fascista Berlusconi, il fascista Milosevic...per i più audaci ci fu anche il fascista Fanfani, ricordo dagli anni della mia lontana giovinezza la geniale formula del "fanfascismo" lanciata da Adriano Sofri (per i più piccini: Fanfani, uomo politico democristiano, in fatto di politica sociale e del lavoro era su posizioni che oggi lo situerebbero alcuni anni luce alla sinistra di Corbyn, Sanders, probabilmente anche Maduro). Con questo, la Resistenza c’è stata, con le sue luci e le sue ombre, ha avuto grande importanza nella storia politica italiana postbellica, e non ha spostato di un millimetro l’esito della IIGM.

      3, segue

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    42. 4) Illuminismo. Le parole d’ordine della rivoluzione francese, “libertà eguaglianza fraternità”, sono problematiche sin dal primo giorno in cui qualcuno le propose come programma politico. Sono problematiche perché (mi si perdoni la sintesi estrema, qui o la si fa cortissima o la si fa lunghissima) sono parole e valori cristiani, ma sono recisi dal cristianesimo: sia dal cristianesimo come religione, sia dal cristianesimo come cultura che reinterpreta e almeno in parte assorbe il legato greco-romano. (Poi Matteo e non lui solo dirà che il cristianesimo poteva finire solo così, dissento ma vorrei fare una discussione per volta)
      Recisi dal cristianesimo come religione perché due dei dogmi fondamentali del cristianesimo sono a) il peccato originale (= l’uomo da solo non è capace di piena libertà, e anzi ne fa uso per realizzare il suo più profondo desiderio, diventare Dio, così esponendosi a conseguenze pessime che richiedono l’Incarnazione, il sacrificio della Croce, la Redenzione) b) il fine ultimo dell’uomo e della storia umana NON è situato in questo mondo ma nell’Altro, cioè nell’eschaton.
      Recisi dal legato greco-cristiano perché per esso a) l’uomo è libero solo quando è capace di agire in conformità a ragione, ed è chiaro a chiunque che NON tutti gli uomini ne sono capaci, anzi ne è capace solo una piccola minoranza, se per ragione non si intende la capacità di scegliere mezzi atti a un fine qualsiasi, ma la capacità di individuare e perseguire il fine reale della vita umana, capacità che richiede, per esempio e tra l’altro, il dominio delle facoltà superiori sulle facoltà inferiori della persona, cosa per niente facile come sa chiunque sia stato aggredito da qualcuno intenzionato farlo fuori o abbia anche solo provato a smettere di fumare. b) l’eguaglianza tra gli uomini è solo virtuale o potenziale. L’incipit della Metafisica di Aristotele dice: “Tutti gli uomini per natura tendono al sapere”, il che è certamente vero sul piano della potenzialità, certamente falso se lo si intende come constatazione empirica di un dato di fatto, come è facilissimo rilevare facendo due chiacchiere con i conoscenti c) La fraternità è possibile solo in due casi: 1. possono essere e sentirsi fratelli gli appartenenti a una comunità culturale e politica realmente esistente, necessariamente limitata e singolare, non universale 2. possono essere e sentirsi fratelli i figli di uno stesso Padre, necessariamente Celeste, che diano origine a una comunità spirituale potenzialmente universale realmente esistente anche sul piano storico (la Chiesa) che però in quanto tale non può coincidere con nessuna comunità storica, empirica, singolare.
      Il tentativo di realizzare le parole d’ordine della rivoluzione francese in una visione del mondo e dell’uomo secolarizzata e antimetafisica come quella illuminista e progressista provoca l’ enantiodromia, cioè a dire che parti per fare A e invece fai Z. Ecco il problemino del progressismo odierno, che stiamo arrivando non dirà alla Z ma sicuramente almeno alla T.

      4, fine

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    43. Caro Roberto (passo al nome, mi si perdonerà l'ardire ma dopo tanto tempo forse è meno ipocrita di una testa di cazzo che parla di Mr Buffagni): devo dissentire su una cosa: non credo che le il cristianesimo abbia come NECESSARIO esito il progressismo (nelle sue varie incarnazioni, siano esse liberali, comuniste o anarchiche).
      Ce lo ha il cristianesimo occidentale che non ha rinunciato all'antico testamento, l'ortodossia che io sappia è del tutto immune a queste depravazioni.
      Il motivo è semplice: di per se il cristianesimo aliena l'uomo dal cittadino, ed è inevitabile se crei una ideologia che presenta la vita terrena come una sorta di anticamera per l'eternità dell'anima individuale.
      Per questo non ho mai capito l'avversione cristiana per lo gnosticismo, ma lasciamo perdere.
      AL CONTEMPO sarei idiota se non ammettessi che all'interno di determinate correnti del cristianesimo esistono anche gli anticorpi alla propria stessa follia.
      Roberto Buffagni ne è una prova: non è nato credo su un pero, ma fa parte di una tradizione che ha in Francesco d'Assisi ed in Vico una parte fondamentale della propria identità.
      Magari mi sbaglio, e quindi Roberto mi potrà smentire.

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    44. Certo che puoi chiamarmi per nome, macchè audacia, ci mancherebbe, mi fa piacere. Se poi eviterai di chiamare altri interlocutori "testa di cazzo" te ne sarò grato e vedrai che la conversazione se ne gioverà.
      Per discutere seriamente del rapporto tra Antico e Nuovo Testamento nel cristianesimo dovrei sapere tante cose che non so, e quindi evito di sbilanciarmi in affermazioni teologiche che potrebbero rivelarsi scemenze. A quanto mi risulta la Chiesa Ortodossa l'Antico Testamento non l'ha mai cestinato. Mi sento invece di dire qualcos'altro, senza timore di sbagliarmi troppo: che inteso anzitutto come cultura, il cristianesimo è un compromesso, siglato a Roma e da Roma garantito, tra Atene e Gerusalemme. Che si trattasse di un compromesso instabile fu chiaro sin dal principio, perchè Atene e Gerusalemme sono due poli culturali davvero distanti e per tanti versi opposti. Con il venir meno dell'autorità dottrinale, culturale e politica di Roma, le correnti del cristianesimo hanno iniziato a scindersi in ragione della % ateniese o ierosolimitana da esse contenuta. La prima scissione (riforma protestante e controriforma cattolica) ha dato luogo a una reazione a catena terrificante per violenza e profondità, ha spezzato l'unità culturale della Cristianità e dell'Europa, e una volta terminata l'esplosione ha lasciato sul campo il Protestantesimo (alta % ierosolimitana) e il Cattolicesimo Controriformato (alta % ateniese). Il cristianesimo Ortodosso, che si trovava fuori dalla zona dell'esplosione, ha continuato ad essere la confessione cristiana a più alta % ateniese e più bassa % ierosolimitana, e lo resta ancor oggi. Il cattolicesimo, cioè il punto d'equilibrio romano del compromesso Atene/Gerusalemme, è oggi attraversato e anzi lacerato dal conflitto tra Atene e Gerusalemme, che si esprime plasticamente e simbolicamente nella compresenza, mai registrata prima, di due papi. (Scrivo "mai registrata prima" perchè ci sono state parecchie coppie di papi e antipapi, che però logicamente si discononoscevano a vicenda, mentre gli attuali non contestano la legittimità del sosia; c'è stato, è vero, il caso del rinunciatario Celestino V, che però il suo successore Bonifacio VIII si sbrigò a incarcerare, incoraggiandolo a papeggiare all'altro mondo.) Se si osserva il fatto che il papa recessivo ha incentrato la sua azione pastorale sul concetto di natura umana, rispolverando Aristotele e la Scolastica come tramite per una riapertura del dialogo con il mondo, mentre il papa dominante incentra la sua sulla realizzazione pratica dell'eguaglianza universale hic et nunc, tema messianico quant'altri mai, si vede chiaro dove sta Atene e dove sta Gerusalemme nel cattolicesimo odierno, e anche i reciproci rapporti di forza (è il carica Gerusalemme, Atene pensionata ai giardinetti).
      Quanto alla Gnosi (antica), il cristianesimo non può che avversarla perchè per esso il mondo creato è valde bonum. Per una trattazione più seria vedi qui: http://www.fritzwagner.com/ev/gnosticism3_alien_world%20.html
      e qui: http://www.fritzwagner.com/ev/gnosticism4_self_salvation.html

      Verissimo poi che sono un attento e ammirato lettore di Vico. San Francesco, come tutti i grandi santi, appartiene a tutti, che poi ne fanno quel che vogliono e possono.

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    45. @ BUFFAGNI

      " Il punto è che intorno alla bandiera della Costituzione e intorno al mito della Resistenza si è cristallizzata la cultura e l'alleanza politica antifascista, che ha silenziato ed escluso dal campo del dicibile e fattibile non soltanto il fascismo"

      Oh si, verissimo Herr Buffagni. Ma è proprio per quello che dovremmo evitare di strumentalizzarla come hanno fatto "gli altri". Ecco perché definirla "antifascista" lo trovo sbagliato: non fa altro che ripetere un errore.

      " E lei si stupisce per gli osanna a Monti che non ha sterminato nessuno?"
      A parte qualche italiano... poi ci sarebbe qualche milione di greci. Ma, continuo a ripetere, non mi interessa tanto la reazione individuale di Tizio o Caio, quanto la reazione delle "masse" e della cosiddetta "opinione pubblica". E' qui che la cosa si fa interessante.

      Chinacat

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    46. @ BUFFAGNI

      "a) che non l'Italia ma il fascismo aveva perso la guerra b) che i fascisti erano falsi italiani, veri italiani gli antifascisti"

      Ho idea che le sfugga il punto di partenza e senza il punto di partenza tutto quello che ne consegue risulta incomprensibile. Il punto di partenza è questo:

      "CHI NON E' FASCISTA NON E' ITALIANO"

      Questo concetto fu ripetuto alla nausea per 17 anni. E le faccio incidentalmente notare che coloro che non la pensavano così venivano ammazzati botte. Per 17 anni.
      Chi ha dato il via a questa aberrazione è stato il Fascismo, chi ha messo fuori legge il semplice essere italiani è stato il Fascismo e quindi è OVVIO e perfettamente comprensibile che nel dopoguerra la posizione si sia ribaltata.
      Hanno raccolto ciò che hanno seminato, Mr. Buffagni.

      Quanto alla guerra, è evidente che non è stata l'Italia a perderla ma il Regime Fascista.
      Poi c'è una cosa che un pò mi fa incazzare: ma sono l'unico che sa che fare la guerra era l'attività preferita del Fascismo?
      Prima del 1939 il Regime Fascista ne ha fatte diverse di guerre: quella in Libia, quella in Etiopia e quella in Spagna.
      Il Regime Fascista aveva trasformato l'intera nazione in una gigantesca caserma il cui unico scopo era LA GUERRA.
      Che a cittadini piacesse o meno era irrilevante e coloro che si rifiutavano di accettare la cosa veniva trattati da NON ITALIANI. Quindi carcere, olio di ricino, botte e via di seguito.
      Perdendo la guerra il Regime Fascista ha perso la sua stessa ragione di esistere.
      L'Italia esiste anche senza la guerra, il Fascismo no.
      Se posso, Le consiglio le opere del miglior strico militare italiano, Giorgio Rochat.

      Una guerra, Mr. Buffagni, può essere fatta e persa senza disonore. Krieg Ohne Hass, avrebbe detto Rommel. Siamo nemici, ci combattiamo nel rispetto della tradizione militare e poi si vede. Non c'è necessariamente disonore nella sconfitta.
      Il Fascismo, Mr. Buffagni, ha disonorato l'Italia e gli italiani, gasando bambini, fucilando preti e diaconi, facendo pulizia etnica su vasta scala dovunque è arrivato: il modo più ignobile di fare la guerra.
      E come se non bastasse, ha tradito gli italiani, mettendogli in mano un fucile a tappo e dicendogli: adesso vai a combattere e se non lo fai non sei italiano.
      Armati male, addestrati male e trattati peggio. E quando questi poveri cristi sono stati presi a calci in culo da tutti, perché prendere calci con un fucile a tappo è l'unico modo in cui possono andare le cose, con chi se l'è presa il Regime Fascista? A chi ha dato la colpa?
      AI CITTADINI ITALIANI.
      Vada a leggersi cosa scrivevano gli sgherri di Mussolini, per non parlare del capoccione in persona: "Caro Ciano, non è un bel risultato per il Regime ma devo ammettere che gli italiani del 15-18 erano MIGLIORI." Oppure: "Ci voglioni inverni rigidi per migliorare questa MEDIOCRE RAZZA ITALIANA."

      A chi sa queste cose, non può chiedere di fare finta di nulla. Il Regime Fascista ha tratto come dei poveri imbecilli i suoi cittadini per 17 anni. E li ha fatti morire a migliaia da poveri imbecilli.
      Spiacente, ma LA MEMORIA E' COSCIENZA.

      Chinacat

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    47. @ BUFFAGNI

      "Se poi eviterai di chiamare altri interlocutori "testa di cazzo" te ne sarò grato"

      Don't ask a rabbit to be a lion.
      E' ovvio che il fascista del 2017 sia incazzato. Questo è il modo in cui reagiscono normalmente quando vengono messi di fronte ai FATTI. E io, personalmente, adoro metterli di fronte ai fatti.
      Provo a spiegare una faccenduola: sono 20 anni che mi occupo per diletto di storia militare e non ho MAI e poi MAI visto un fascista diciamo "moderno", reagire in maniera diversa davanti all'evidenza dei fatti.
      Al che mi sono chiesto come LORO vedessero la 2aGM e con un pò di tempo ne sono arrivato a capo.
      Secondo LORO la guerra la si è persa per colpa degli italiani che sono un popolo scarso e poco dotato di virtù guerriere. Il Duce ha dato agli italiani le armi migliori del mondo ma quei cazzari degli italiani le hanno usate male.
      Quelli meno scemi e che conoscono la storia militare (quelli che sanno cos'è uno schwerpunkt o come funzionasse il Bataillon Carré, tanto per capirci) danno la colpa ai "badogliani" ed all'esercito.
      Nessuno di costoro di azzarda minimamente ad incolpare il Regime.
      Per due motivi, direi: a) sono SERVI nell'animo; b) sono ignoranti da far paura.

      E' naturale che il povero Matteo messo davanti alle mirabolanti imprese del Regime Fascista in campo militare si incazzi. Che altro può fare? Criticare il suo dio? Informarsi? Usare il buon senso?
      Se fosse capace di fare queste tre cose non sarebbe fascista.

      Chinacat

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    48. @ MATTEO

      "centrosocialaro lettore di Wikipedia."

      Per favore, evita di proiettare su di me le tue carenze.
      Al momento sul mio desktop ci sono 2 libri:


      "Battle Cry of Freedom" del Prof. McPherson (il miglior volume singolo sulla Guerra Civile Americana, quindi non alla tua portata)
      e questo:
      "Mussolini’s intellectuals : fascist social and political thought" del Prof. A. James Gregor. (nemmeno questo è alla tua portata visto che si occupa di Fascismo e non di Mitologia).

      Se dovessi consigliare un libro ad uno come te, suggerirei questo:

      "Folgore! E si moriva..."

      Non lo ha scritto un comunista o un liberale o una "etichetta a scelta". Lo ha scritto uno dei pochi superstiti della Divisione Folgore che fu spazzata via ad El Alamein.
      Un tizio, per capirci, che fu messo in una buca in mezzo al deserto, con una granata in mano, senza acqua e al quale fu detto: "li vedi quei carri armati da 30 tonnellate? Fermali."

      Leggilo e poi, se riesci, vergognati.

      Chinacat

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    49. @ Chinacat

      1) Perché chiamo "antifascista" la cultura antifascista? La chiamo antifascista perché E' antifascista, si autodefinisce tale, come vuole che la chiami? Fascista? E' quel che cerca di fare chi, come ad esempio Barra Caracciolo, provenendo da quella cultura ma avversando la UE e il liberismo, cerca di resuscitare il VERO fronte antifascista fascistizzando UE e liberismo. Come ho illustrato sopra, è un'impresa autolesionista e sballata, perché UE e liberismo con il fascismo c'entrano zero. Capisco che trovarsi dalla parte sbagliata del silenziamento e dell'ostracismo sia una brutta sorpresa per chi sinora faceva parte dell'ufficialità, cioè ha silenziato gli altri (anche senza bisogno di farlo di persona, il meccanismo del silenziamento funzionava benissimo da solo). Però, veda: per silenziare gli altri ci vuole il potere; l'eventuale autorità intellettuale, morale, spirituale non basta; e chi proviene dalla cultura antifascista ma avversa la UE il potere non ce l'ha, quindi non può silenziare la UE e il liberismo che invece il potere ce l'hanno.

      2) Mario Monti, una delle persone che meno mi stanno simpatiche al mondo, NON ha sterminato "milioni di greci e alcuni italiani". Può averli messi sul lastrico, può avergli rovinato la vita ma non ha mandato la polizia segreta a prelevarli alle quattro del mattino per poi tirargli un colpo alla nuca in cantina. Da questo non deduco la superiorità morale di Monti su Stalin o Hitler (ho la netta impressione che in diverso contesto Monti farebbe ammazzare tanta gente senza gravi patemi di coscienza), deduco però che NON, ripeto NON bisogna fare analogie sballate tra comunismo, nazismo, fascismo, e liberalismo progressista. Sono regimi politici veramente diversi, e una delle diversità qualitative è proprio la rinuncia all'uso sistematico della violenza politica, un fatto tutt’altro che marginale. L'attuale regime europeista usa certo la violenza economica, più vari tipi di manipolazione psicologica, etc. Non fa ammazzare nessuno. A parte il fatto che dovendo scegliere tra licenziamento e pallottola alla nuca io sceglierei il licenziamento, non so lei, questo fatto elementare sottolinea che siamo in presenza di un avversario affatto diverso dal fascismo e dal comunismo, sotto il profilo politico. Ci sono poi delle comuni ascendenze culturali (anzitutto l'illuminismo, l'ateismo, il costruttivismo sociale) che ho cercato di illustrare brevemente, ma sul piano politico le somiglianze = 0.
      1, segue

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    50. 3) Certo che hanno cominciato i fascisti a distinguere tra veri e falsi italiani. C'è anche la data precisa: Benito Mussolini, discorso alla camera dei Deputati del 26 maggio 1927, poi ricordato come "Discorso dell'Ascensione": "Si ritorna al mio discorso prima della rivoluzione tenuto in un piccolo circolo rionale di Milano, l' 'Antonio Sciesa'; in Italia non c'è posto per gli antifascisti, c'è posto solo per i fascisti e per gli afascisti, quando siano dei cittadini probi ed esemplari."
      E' una cosa che dico e che scrivo, anche qui o sul blog di Bagnai [v. per es. http://goofynomics.blogspot.it/2015/08/i-keynesiani-per-caso-e-il-tract-on.html] , da quando l'ho capita, circa 35 anni fa. E infatti, fascismo e antifascismo sono un tutt'uno, uno specchio anamorfico che distorce da decenni l'immagine e il senso della storia e della cultura italiana. Questo specchio un giorno si romperà, e appariranno chiare alcune cose che a Lei evidentemente non lo sono ancora; per esempio, che è sbagliato dire, come Lei dice, che "il Regime fascista" e non l'Italia ha perso la guerra. Questo sarebbe vero se il regime fascista fosse stato "l'invasione degli Hyksos", come scrisse Croce in un momento di stanchezza, e come ha ripetuto e continua a ripetere da settant’anni la cultura antifascista. Il regime fascista, invece, fu a) un errore DELLA cultura italiana, e NON un errore CONTRO la cultura italiana b) un regime politico certo autoritario che riscosse un largo e durevole consenso attivo e passivo tra la popolazione italiana, con vari gradi di adesione, e che non ebbe bisogno di fare largo uso della violenza politica né per affermarsi né per mantenersi al potere. Per affermarsi ne fece uso in misura pressoché identica all'uso fattone da socialisti e comunisti, con la differenza che ne fece uso più efficace sia perché seppe stabilire più larghe alleanze politiche, sia perché la quasi totalità dei graduati e degli ufficiali reduci stavano con i fascisti (e vorrei vedere, visto che al ritorno dalla guerra, i lungimiranti socialisti e comunisti diedero il bentornato agli ufficiali in divisa con sputi e bastonate); per mantenersi al potere non ebbe bisogno di ricorrere a uccisioni o detenzioni di massa degli avversari politici, come per esempio il comunismo russo o il nazismo tedesco.
      2, segue

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    51. Allo stesso modo, l'attuale regime politico europeista non è frutto di un'invasione degli Hyksos o dei tedeschi, né di un megacomplotto del conte Kalergi o degli Illuminati, e gode di un largo consenso attivo e passivo tra la popolazione italiana, con gradi diversi di adesione.
      Si aggiunga poi, se ce n'è bisogno, che una nazione e un popolo porta sempre, ripeto SEMPRE, la responsabilità politica dei governi che si è dato, tranne appunto quando sia sconfitto militarmente e occupato da potenza straniera; e la portano, questa responsabilità, anche le persone, appartenenti a quella nazione e a qual popolo, che di quel governo erano oppositori, perché appartenere a un popolo significa condividerne in solido tutti i vantaggi e gli svantaggi, le vittorie e le sconfitte, i privilegi e le responsabilità: come avviene in una famiglia o in una stirpe. Il che suggerirebbe, tra l’altro, che dopo asperrimi scontri politici intestini o guerre civili, è estremamente importante operare al più presto possibile la riconciliazione tra le fazioni in lotta, ad esempio rendendo onore a tutti, ripeto tutti i caduti di tutte le parti politiche, smettendo di infamare gli sconfitti e di disumanizzarli e riconoscendo invece le loro, certo parziali, ragioni: proprio in nome della solidarietà nazionale e della continuità storica della memoria di un popolo, che solo così può riconoscersi come tale, con le sue comuni radici e il suo comune futuro; invece di fare questo grottesco, interminabile scaricabarile e risentito rinfaccio in servizio permanente effettivo.
      Non lo dico solo io che non sono nessuno, lo dice anche Sofocle nell’ “Antigone”. Proviamo a dare retta almeno a lui.
      3, fine

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    52. @ Matteo

      Letto il saggio di Rieff, veramente bellissimo, grazie.

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    53. Mi fa veramente piacere che esista ancora qualcuno che i libri li legge, e non si limita a citarli.
      E mi fa piacere che un mio umile consiglio sia stato accettato da chi è più colto di me.

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    54. @ BUFFAGNI

      Mr. Buffagni, io la stimo ma qui c'è una cosa da mettere in chiaro: o mente sapendo di mentire o non sa le cose come stanno. Io propendo per la seconda, perché vede, questa frase è allucinante:

      "e che non ebbe bisogno di fare largo uso della violenza politica né per affermarsi né per mantenersi al potere"

      Ma sta scherzando????? Ha mai sentito parlare dello squadrismo? Deduco di no. Ma se non sa nemmeno cos'è stato lo squadrismo, come fa a parlare del fascismo come se ne sapesse qualcosa?

      Ma Santo Iddio, ma sono l'unico in Italia che si ricorda della Strage di Torino nel dicembre del 1922?
      11 morti, Mr. Buffagni. E questa non è violenza?

      "Noi possediamo l'elenco di oltre 3 000 nomi di sovversivi. Tra questi ne abbiamo scelti 24 e i loro nomi li abbiamo affidati alle nostre migliori squadre, perché facessero giustizia. E giustizia è stata fatta. (...) (I cadaveri mancanti) saranno restituiti dal Po, seppure li restituirà, oppure si troveranno nei fossi, nei burroni o nelle macchie delle colline circostanti Torino"

      Così si esprime il capo squadrista Brandimarte, dopo che per 2 giorni interi le squadre fasciste hanno girato in lungo ed in largo per la città, ammezzando chi gli pareva.

      Questo, Mr. Buffagni, è solo UN episodio. Ce ne sono A MIGLIAIA, tutti storicamente documentati.

      Io personalmente mi sono occupato di fare delle ricerche per degli articoli sul "fascismo agrario" nella zona di Ferrara, dove spadroneggiava Italo Balbo. Il grado di violenza è qualcosa che fa venire il voltastomaco, visto che i fascisti avevano la tendenza a dileggiare i cadaveri. Prendeveno un nemico, lo ammazzavano di botte e poi ne esponevano pubblicamente il cadavere.
      Nei paesi intorno a Ferrara ce ne furono A DECINE di casi simili.

      "Come capo del fascismo mi dolgo che non ne abbiano ammazzato di più"

      Questo è il commento di Mussolini dopo la strage di Torino.

      E Lei ha il coraggio di scrivere che "che non ebbe bisogno di fare largo uso della violenza politica né per affermarsi né per mantenersi al potere"? Ma si rende conto della falsità della frase? Io spero di si.
      Quanti ne dovevano ammazzare per "affermarsi"? 1 milione?

      Come ho sempre detto, in questa nazione del Fascismo non si sa nulla. E se nemmeno quelli che leggono i libri ne sanno qualcosa, stiamo messi molto ma molto male.

      Chinacat (molto deluso)

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    55. @ MATTEO

      "Mi fa veramente piacere che esista ancora qualcuno che i libri li legge, e non si limita a citarli."

      Ti piacciono le citazioni? Eccone una:

      "Nel corso dei primi anni Trenta si era sposata l'idea - solo italiana - delle unità celeri in cui erano presenti bersaglieri CICLISTI e CAVALLERIA."
      (Prof. John Gooch, Mussolini ed i suoi generali, pag.338)

      Capito, Matteo? Nel 1930 (non nel 1830) l'esercito messo insieme dal Regime Fascista ragiona in termini di CICLISTI e CAVALLERIA.
      L'idea di fondo fu elaborata dal generale Ottavio Zoppi in un libro (I Celeri) e solo dei fascisti potevano accettarla perché nel 1930 l'idea di usare la CAVALLERIA è semplicemente DA IDIOTI.

      Il resto del mondo, quelli intelligenti, usavano i camion e le automobili ; i fascisti usavano I CAVALLI. Nel 1930.
      Che spettacolo. Lo dico io? No, lo dice lui:

      "PER ORA NON E' POSSIBILE ADOTTARE UN VEICOLO MECCANIZZATO CHE SIA PARI AD UN CAVALLO, SIA COME MEZZO DI TRASPORTO CHE COME ARMA"

      Questa colossale idiozia la trovi qui:

      AMR Manovre Veneto Agosto 1937 Quaderni Pariani XXII, pag.1 e 2

      L'autore è ovviamente il generale Pariani, responsabile della riforma Pariani (che fu una catastrofe), il quale nel 1937 ragiona ancora come il generale Custer (anzi no, perché già nel 1861 la cavalleria operava solo in funzione di "ricognizione").

      E ovviamente ha il plauso del tuo Padrone che lo promuove. Perchè il Fascismo funzionava proprio così: più era grande la cazzata, più facevi carriera.
      Ecco perché (e mi riferisco anche a Mr. Buffagni) molti storici militari (Rochat, Gooch, Knox) parlano di esercito "FASCISTA". Perché, come disse il generale Baistrocchi appena promosso "Qui con me entra il Fascismo".

      Abbiamo visto i risultati. I cavalli. E i ciclisti. Non potevano certo mancare gli asini....

      Chinacat

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    56. ""e che non ebbe bisogno di fare largo uso della violenza politica né per affermarsi"

      L'opinione di un fascista come Italo Balbo è sostanzialmente l'opposto:

      "“la certezza che al Fascismo, sin dagli inizi, incombeva il destino della conquista integrale e rivoluzionaria del potere. Integrale: cioè senza compromessi e su tutto il fronte della vita pubblica italiana; rivoluzionaria: cioè un atto violento, insurrezionale che segnasse un
      netto distacco, anziun abisso, tra il passato e il futuro”.

      Questo passaggio compare a pag. 4 del libro scritto dallo stesso Italo Balbo e pubblicato nel 1932 dal titolo "Diario 1922".
      Sa cosa c'è in copertina? Una foto di Balbo che entra a Ravenna nel 1921.
      Eh già, perché prima della Marcia su Roma avviene nel 1921 la Marcia su Ravenna. Della quale, come al solito, nessuno ne sa qualcosa: eppure è lo stesso Balbo che la descrive a pag 11.
      Partirono da Bologna in 3.000 e passando per Ferrara si fecero tutta la San Vitale fino ad arrivare a Ravenna. 3.000 fascisti su decine di camion: basta come "largo uso della violenza"?
      Strada facendo sa cosa fanno? Si fermano i tutti i paesi sulla San Vitale, e bruciano e picchiano chiunque gli vada; Balbo stesso scrive che "ci lasciammo dietro una scia di fiamme e fumo."
      Non li fermò nessuno. Una dozzina di paesi messi a ferro e fuoco. Come fecero poi a Ravenna, del tutto indisturbati, occupando MANU MILITARI una città.
      Si chiama insurrezione cioé un larghissimo uso della violenza.
      Ma siccome io conto poco, vediamo cosa ne pensano gli storici:

      "Quando riflettiamo sulla natura e il significato del fascismo e sui rischi della democrazia liberale non possiamo sottovalutare il fatto che, nella storia di questo secolo, il fascismo è stato:
      a) il primo movimento politico sorto in una democrazia liberale europea, che ha introdotto, nella organizzazione di massa e nella lotta contro gli avversari, la militarizzazione della politica, con la istituzione di un partito di tipo nuovo, IL PARTITO MILIZIA, militarmente organizzato, che agisce nella lotta politica con i metodi di guerra e considera gli avversari politici come "nemici interni" della nazione da sconfiggere e distruggere"

      Alla faccia, mi scusi, del non ne ha fatto uso su larga scala. L'intera struttura del partito era basata sull'uso della violenza. E ovviamente tanta e su larga scala. La cosa drammatica è che l'hanno messa in pratica per anni e oggi LA SI NEGA.

      Le balle, Mr. Buffagni, le lasci dire ai fascisti.

      Chinacat

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    57. "per mantenersi al potere non ebbe bisogno di ricorrere a uccisioni o detenzioni di massa degli avversari politici, come per esempio il comunismo russo o il nazismo tedesco."

      Andiamo bene. Quindi Lei dei campi per l'internamento civile in Italia non sa nulla. Erano "solo" 262 e ci sono passati circa 20.000 italiani.
      Poi ci sarebbero i circa 28.000 anni di condanne del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato.

      L'idea di calcolare quanto e come fosse totalitario un regime dalla conta dei morti, la trovo francamente ridicola nel 2017, considerando la mole degli studi in merito.
      Faccio poi incidentalmente notare che la sua opinione coincide con quella dei generali della Wehrmacht nel dopoguerra: dicevano la stessa identica cosa. Davanti alla ripetuta domanda su come avessero fatto a chiudere gli occhi davanti al Nazismo rispondevano: ma da noi in Germania mica ci sono state le uccisioni e le deportazioni di massa che ci sono state nell'Unione Sovietica. E' sparito qualche migliaio di oppositori, tutto qui.
      Che la pensassero loro così nel 1946 lo capisco ma oggi, nel 2017?

      Che una persona la si chiuda in un campo di lavoro o la si mandi al confino o la si spedisca in Siberia, E' LO STESSO.
      Le uniche persone che non lo riconoscono, sono quelle che questi sistemi li difendono e li approvano. Punto.

      Chinacat

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    58. @ Chinacat,
      Queste cose che lei ricorda le so, e non sono abituato a mentire sapendo di mentire. Mai pensato e detto che il fascismo si sia affermato e sostenuto al potere senza far uso della violenza politica, e, detto per inciso, non amo per niente la violenza politica. Ho soltanto sottolineato il fatto che di fazioni che facevano uso della violenza politica ce n'erano due, nell'Italia del primo dopoguerra; e colgo l'occasione per ricordare qui che l'ondata di violenza politica organizzata fu iniziata da socialisti e comunisti in un modo particolarmente infelice e autolesionista, cioè dichiarando e manifestando con le azioni la propria volontà sovversiva, senza riflettere a sufficienza sui rapporti di forza e sulle possibilità di uno sbocco politico praticabile, perché erano ipnotizzati dal successo della rivoluzione russa. La violenza fascista si organizza per rispondervi, e vince per le due ragioni che ho ricordato: strategicamente perchè riesce a stringere alleanze politiche più vaste, tatticamente perchè meglio organizzata dagli ufficiali e graduati reduci dal fronte, in maggioranza schierati nel campo fascista. Questo non assolve nessuno dalle sue responsabilità e dalle sue colpe (neanche lo Stato liberale e la monarchia). E siccome non si tratta di un litigio in cortile tra ragazzini, non ricordo "chi ha cominciato prima" per metterlo in castigo; lo ricordo perchè altrimenti non si capisce niente di quel che è avvenuto dopo, come non si capisce niente della guerra civile spagnola se non si ricorda che il pronunciamiento di Franco è preceduto da lunghi anni di tremenda violenza politica da entrambe le parti; in Spagna, prima della guerra civile ne ammazzano di più gli anarchici e la sinistra, poi Franco li supera somministrando scientificamente agli avversari, nel corso della guerra, una overdose di violenza politica terrificante. Quello sì che fu "un largo uso" della violenza politica.
      1, segue

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    59. Per "largo uso della violenza politica" intendo più o meno questo: eradicazione fisica, a mezzo uccisioni e detenzioni di massa, del maggior numero di oppositori che si ha la forza di eradicare, tendenzialmente tutti. Il fascismo al potere non lo ha fatto per due ragioni di fondo: 1) compromesso con la monarchia 2) consenso sufficiente a garantire la stabilità del regime. Non inserisco tra le cause di fondo il compromesso con la Chiesa perchè da un canto viene stipulato quando il regime fascista è già stabile, dall'altro perchè non so come avrebbe reagito la Chiesa a una persecuzione politica fascista, anche molto violenta, di comunisti e socialisti: in Spagna la Chiesa ha appoggiato la repressione franchista (anche perchè gli anarchici in particolare avevano preso di mira il clero, facendo fuori veramente tanti preti e suore). Con questo non intendo dire che il fascismo sia stato buono e non violento, naturalmente non lo è stato. Intendo dire due cose secondo me pacifiche: uno, che l'origine prossima dei fascismi (nazismo compreso) è il contraccolpo della rivoluzione russa; due, che il fascismo, appoggiandosi alla monarchia e godendo di un largo consenso attivo e passivo tra la popolazione, non ha avuto bisogno di applicare la stessa overdose di violenza politica che hanno invece applicato il nazismo e il comunismo russo (per inciso: mandare gli oppositori al confino e farli fuori o spedirli in Siberia o a Dachau NON è la stessa cosa, e il diverso grado di violenza politica non va attribuito al carattere bonario degli italiani, ma al fatto che il fascismo non ha avuto bisogno di fucilazioni o deportazioni di massa per sostenersi). Quanto precede, non lo dico per dibattere sul grado di cattiveria/bontà del fascismo, un dibattito interessante ma a mio parere non attuale; lo dico per illustrare un minimo come funziona il ciclo della violenza politica, che invece continua a funzionare così anche oggi e domani. La parola "stasis" che indica la lotta intestina nella polis ha una radice che significa "irrigidimento". E' l'irrigidimento delle posizioni opposte, non solo politiche ma anzitutto culturali, che può condurre alla guerra civile, appena qualcuno innesca il ciclo della violenza.
      2, fine

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  3. Anonimo11:30

    Volevo riportarti il link di un bellissimo libro intitolato "White girl bleed a lot" non tradotto in italiano di uno scrittore americano (Colin Flaherty):
    http://www.zionstrumpet.org/Book_1.pdf
    Sarebbe bello tradurlo in italiano e pubblicarlo nel nostro paese.
    Nino

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  4. Anonimo15:26

    perfettamente funzionale al neototalitarismo NWO che per i ricchi prevede l'anarchia creativa e per i poveri il collettivismo della mediocrità

    l' ho già scritto tante volte ma val la pena richiamare sempre il LORO "metodo dialettico"

    TESI ( o azione) : capitalismo per pochi (LORO)
    ANTITESI ( o reazione) : socialismo per tutti
    SINTESI ( o soluzione): sfrenato "capitalismo" per pochi ( LORO) e schiavistico socialismo per tutti GLI ALTRI.

    E quale è stata la mossa vincente per imporre la "soluzione" ? convincere i "poveri" ( soprattutto di spirito come questa deficiente) che nel capitalismo sarebbero diventati "ricchi" anchessi, e dopo che costoro hanno visto che OVVIAMENTE ciò non era vero, in futuro provvederà per essi un "comunismo" a spese di "tutti gli altri" ( eccetto LORO ovviamente)
    ws

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  5. Si fottessero pure i neri, hanno strascassato la minchia con questo loro vittimismo secolare da quattro soldi, esasperato ormai fino al più bieco e vomitevole fanatismo. Vedessero di muovere quel loro culo pigro e iniziassero a fare qualcosa di utile delle e nelle loro vite, invece di campare di welfare e di puntare il loro ditino lercio color carboncino contro il "cattivo" uomo bianco, nemmeno fossero un pugno di bertucce affamate di fronte ad un invitante casco di banane. Poi avrebbero pure il coraggio di chiedere e chiedersi, con aria genuinamente inebetita, il perché dello scoppio della destra cosiddetta "estrema" e del razzismo. Ma andate affanculo, andate, che noi bianchi non vi doviamo un cazzo. "Eh ma la schiavitù" e giù di altre stronzate anacrostiche. E chi du cugghiuna, davvero.

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  6. Anonimo23:32

    Estirpare la radice del Male in terra: gli U.S.A. responsabili in meno di 400 miseri anni dalla loro nascita della devastazione della cultura Europea basata sul multipolarismo e identità razziale e culturale e linguistica. Un paese dove il meticciamento forzato da migrazioni solo centenarie da ogni parte del pianeta, ha prodotto un coacervo razziale dal quale si è generata la vera natura distruttiva e prepotente di questa odiosa Nazione... Un paese dove non esistono conflitti di classe e non esiste un ceto medio... Turocapitalisti... Solo qualche milione... Poi mendicanti che vivono nella piu' inaudita povertà... In tutti i sensi... Difficile arrestare questo processo. Bisognerebbe estirpare il Male in Terra ... Con un cataclisma nucleare, che film è?

    Pippo calzelunghe

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  7. "Un decalogo partorito con dolore, dice lei, in risposta ai fatti di Charlottesville (provocati dalla stessa teppaglia della quale è portavocessa.)"

    by Barbara Tampieri.

    Per avere il quadro più completo, eccolo arriva!!

    “ In Charlottesville, we have been working on the ground and behind the scenes leading up to, during, and after the rally.”
    by Anita Gray, regional director of the Anti-Defamation League....

    http://www.theoccidentalobserver.net/2017/08/21/how-the-jews-won-the-battle-of-charlottesville/

    Cordiali saluti.

    Fabrice

    PS http://www.theoccidentalobserver.net/2013/06/05/jews-and-the-civil-rights-movement/

    nell'occasione storica di cui sopra erano stati davvero bravi, poi han preso sempre più potere in USA e poi ovviamente come tutti i gruppi etnici di minoranza che prendono troppo potere all'interno di uno stato, i contro superano largamente i pro!!

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  8. Credo che ci sia confusione nel mondo ed in tutti noi.


    1. Bianchi, se non avete discendenti, cedete le vostre proprietà a una famiglia nera o mulatta. Preferibilmente ad una di quelle che vivono in povertà generazionale.

    Non conosco il background di queste 'black panter' moderne, ma a me sembra, leggendo i punti elencati, che stiano usando ironia, magari maldestra ed jncazzata ma pur sempre ironia.
    Stanno forse cercando di far capire che molti neri americani sono vessati dal sistema neocon?
    Di certo non sono paladini di Ronald Reagan!

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    Risposte
    1. Fatti un giro per Detroit e poi raccontaci perché è ridotta così e se è solo colpa dei CEOcon.

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  9. @ Mito Condrio & Tre Sei Nove

    Siete simpatici disturbatori, spero che qualcuno vi paghi decentemente. La traduzione NON è fuorviante, ha solo qualche imperfezione. E se per voi questa è "ironia magari maldestra e incazzata", non usate lo stesso vocabolario che uso io, perchè qui l'arringa della signorina si può interpretare solo in due modi: a) un appello pauperista/neofrancescano a rinunciare ai propri beni terreni (ma non si capisce perchè lasciarli solo ai neri o ai brown, poveri ce n'è di tutti i colori b) una minaccia: se non lasci i tuoi beni ai neri con le buone com'è tuo dovere, ce li prendiamo con le cattive
    Segue la traduzione corretta con testo originale a fronte. Ho tradotto per le scene e l'editoria David Mamet, l'americano della signorina mi è chiaro come il sole, chi mi dà dell'incompetente o insinua che sono in malafede si becca una querela.

    1. White people, if you don’t have any descendants, will your property to a black or brown family. Preferably one that lives in generational poverty.
    Bianchi, se non avete discendenti, fate testamento a favore di una famiglia nera o “brown” [di etnia latina o pellerossa, N.d.T., d’ora in poi lascio “brown” in originale], Preferibilmente, a una che vive in povertà da generazioni.

    2. White people, if you’re inheriting property you intend to sell upon acceptance, give it to a black or brown family. You’re bound to make that money in some other white privileged way.
    Bianchi, se ereditate proprietà che intendete vendere, datele a una famiglia nera o brown. Avete il dovere di fare quei soldi in altro modo, usando il vostro privilegio di bianchi.

    3. If you are a developer or realty owner of multi-family housing, build a sustainable complex in a black or brown blighted neighborhood and let black and brown people live in it for free.
    Se siete imprenditori edilizi o investitori nell’edilizia residenziale, costruite un complesso edilizio sostenibile [= ecologico, v. qui la definizione architettonica di “sustainable design: https://en.wikipedia.org/wiki/Sustainable_design] in un quartiere nero o brown degradato e lasciateci abitare gratis i neri e i brown


    RispondiElimina
  10. 4. White people, if you can afford to downsize, give up the home you own to a black or brown family. Preferably a family from generational poverty.
    Bianchi, se potete trasferirvi in una casa più piccola, lasciatela vostra e datela a una famiglia nera o brown.

    5. White people, if any of the people you intend to leave your property to are racists assholes, change the will, and will your property to a black or brown family. Preferably a family from generational poverty.
    Bianchi, se una qualsiasi delle persone a cui pensate di lasciate le vostre proprietà è uno stronzo razzista, lasciatele invece a una famiglia nera o brown. Preferibilmente, una famiglia che vive in povertà da generazioni.

    6. White people, re-budget your monthly so you can donate to black funds for land purchasing.
    Bianchi, rivedete il vostro bilancio mensile in modo da poter fare donazioni ai neri per l’acquisto di terreni.

    7. White people, especially white women (because this is yaw specialty — Nosey Jenny and Meddling Kathy), get a racist fired. Yaw know what the fuck they be saying. You are complicit when you ignore them. Get your boss fired cause they racist too.
    Bianchi, e in particolare donne bianche (perché questa è la vostra specialità – Jenny la Ficcanaso e Kathy l’Impicciona), fate licenziare un razzista. Lo sapete che cazzo dicono. Se li ignorate siete loro complici. Fate licenziare anche il vostro capo, è razzista anche lui. [Qui il sottotesto è: accusate i razzisti di molestie sessuali e fateli licenziare, N.d.T.]

    8. Backing up No. 7, this should be easy but all those sheetless Klan, Nazi’s and Other lil’ dick-white men will all be returning to work. Get they ass fired. Call the police even: they look suspicious.
    Aggiunta al n. 7, dovrebbe essere facile, ma tutti quei membri del Klan senza lenzuolo [“in incognito” N.d.T.], quei nazi e gli altri bianchi dal cazzo piccolo torneranno al lavoro. Fateli licenziare. Eventualmente chiamate la polizia: [dite che] hanno un’aria sospetta.


    9. OK, backing up No. 8, if any white person at your work, or as you enter in spaces and you overhear a white person praising the actions from yesterday, first, get a pic. Get their name and more info. Hell, find out where they work — Get Them Fired. But certainly address them, and, if you need to, you got hands: use them.
    OK, in aggiunta al n. 8, se un qualunque bianco sul posto di lavoro, o se entrate da qualche parte e sentite un bianco che elogia le azioni di ieri, prima cosa fategli una foto. Prendete il suo nome e altre informazioni. Diavolo, scoprite dove lavorano, fateli licenziare! Ma come minimo affrontateli, e, se ce n’è bisogno, le mani le avete: usatele.

    RispondiElimina
  11. A me sembra che siamo in presenza di una demenza collettiva in Italia, in Europa e in U.s.a.
    Se mettere in Italia degli uomini di colore giovani a chiedere l' elemosina, fare Vu cumpra e le donne a prostituirsi; è accoglienza o integrazione ... siamo ad un T.S.O. in manicomio a vita. E la cosa bella è che in tanti pensano che questa è accoglienza vedi pd e Bergoglio.
    Io vedo degrado e tanta stupidità. A vantaggio di pochi e svantaggio della collettività.

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  12. Mi permetto di segnalare indirettamente un grande studioso, M.della Luna:
    https://comedonchisciotte.org/come-sfuggire-dal-governo-zootecnico-mondiale/
    L'utente propone, poi ovviamente la padrona di casa dispone.

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  13. Siccome questa traduzione non la paghi, caro stronzetto, ma te l'ho offerta gratis, la prossima volta offrici una traduzione professionale a tue spese.

    RispondiElimina

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