martedì 29 marzo 2011

Ghedini's List - La discarica dei testimoni


Il collegio di difesa del Silvio ha depositato in tribunale a Milano la lista dei testimoni convocati per il processo Ruby. Più che testimoni a discarico sembra la discarica dei testimoni.
A leggerne i nomi viene da (sor)ridere. Ce ne fosse uno, anzi mezzo, che non sia legato a Silvio Berlusconi da un qualche tipo di contratto e che non debba in qualche modo essergli grato per le proprie fortune. Aggiungerei anche: ce ne fosse uno sul quale potremmo giurare con mano sul braciere ardente che non si trovi sotto qualche tipo di ricatto, materiale o morale. 
Anche la stessa Ruby, che sembra sempre più appartenere alla famiglia dei Pinocchi, dopo che ha ricevuto se non cinque milioni di euro comunque una bella sommetta, cosa vuoi che dica? Che la faceva vestire con il grembiulino da asilo e giocavano a "dolce Remì, metti la mano qui"?

Tutti i ministri convocati in lista si possono ascrivere alla categoria dei miracolati dal tocco dell'Unto, a cominciare da Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna. Sicuramente fedele la prima, più derapante la seconda, indecisa se darla a Mezzaroma (o mezza Roma?) o se preferire il Bocchino traditore. Sulle due Marie pende comunque da anni la spada di Damocle delle famose intercettazioni, quindi c'è da credere che avvaloreranno sicuramente la tesi delle cene eleganti con la fidanzatina che fa la calzetta sul divano mentre Silvio guarda "Baarìa" in lingua originale con il pile e lo scaldino sulle ginocchia e con Dell'Utri che gli sussurra la traduzione simultanea in un orecchio. 
Altro giro, altri ministri. Franco Frattini, ovvero "ricordati che da giovane eri comunista ed io ti ho guarito, come Bondi".
Giancarlo Galan, ex dirigente di Pubblitalia, appena sfornato ministro, caldo caldo, come un bombolone alle cinque di mattina, ha preso il posto proprio di Bondi. Un braccio rubato all'agricoltura per spedirlo ai Beni Culturali. 

Scendendo di livello troviamo altri nomi interessanti. Paolo Bonaiuti, che mangia solo se ne ha il permesso da Berlusconi in persona; Valentino Valentini, altro ex Pubblitalia, l'uomo di fiducia del nanocurie per gli affari in Russia con l'amico Putin ( gli americani sospettano trattarsi di affari più personali che istituzionali) e Maria Rosaria Rossi. Una che, frequentando così spesso i bunga bunga, credo proprio sia la fidanzatina in persona, in tette ed ossa.

Mariano Apicella è un po' il Lazzaro della situazione, un caso umano assai triste. Un cantante che canta e suona nelle feste private eleganti del nano e non sa, ahimè, di essere già trapassato. Pare che se riuscirà a vendere 10 CD, potrà finalmente cessare di vagare tra Arcore e Villa Certosa e riposare in pace. 

La convocazione di Belen è un trucco. Sul più bello sono sicura che le salterà fuori Fabrizio Corona dal wonderbra e allora ci divertiremo. 
Aida Yespica, il giornalista Carlo Rossella e Barbara D'Urso sembrano più che altro dei tappabuchi in mancanza di nomi più importanti. Sono tutti comunque legati a doppia mandata a Silvio.

Mi meraviglia piuttosto una clamorosa dimenticanza. E il direttore di "CHI"?? A meno che ad Alfonso non sia stata riservata la parte della fata non invitata, che piomba in piena udienza e pietrifica la Boccassini con un incantesimo.
Il vero coup de théâtre però è la convocazione di Elisabetta Canalis e George Clooney. Voglio proprio vedere se un divo americano avrà il coraggio di andare in tribunale a recitare la parte del difensore di Silvio. Più che Clooney ci sarebbe voluto almeno un De Niro. Se riesce ad essere credibile, questa volta l'Oscar non glielo toglie nessuno.
Certo, ad essere perfidi e pensando alla Macchina del Fango con il motore sempre acceso, si potrebbe pensare che alla coppia più farlocca del mondo puoi far dire ciò che vuoi, perfino in tribunale. Io dico che è meglio essere gay che far finta di guardare le belle ragazze.

Insomma, se questi sono i nomi, se questo è il massimo che sono riusciti a trovare: miracolati, ricattabili su più fronti, dipendenti, uscieri, fantesche e giardinieri, questo è il primo caso al mondo in cui perfino la testimonianza della moglie, di solito non ammessa in tribunale per ovvi motivi di evidente imparzialità, sembrerebbe più attendibile di queste. 
Io, fossi la Boccassini, a questo punto farei saltare tutte le regole (tanto loro se ne fregano abitualmente, delle regole) e citerei proprio Veronica. 

venerdì 25 marzo 2011

L'amore vince sempre sullo iodio


Scusate se la meno ancora con il nucleare ma, viste le velleità da apprendisti stregoni dei nostri sciagurati governanti, che credono che sia assolutamente sicuro e progettano perfino gli stress test sulle centrali (neanche fossero le poltrone dell'IKEA), credo sia necessario battere la barra d'uranio finché è calda.

Ieri è arrivata sull'Italia, dopo aver attraversato gli Stati Uniti e l'Atlantico, la "nube" radioattiva proveniente da Fukushima. A sentire il ministro della salute Fazio non c'è stato alcun pericolo e non ci sarà neppure nei prossimi giorni. "Il nucleare è assolutamente sicuro".
Tanto, i media oppiacei tipo la televisione non parlano dell'incidente di Fukushima se non per minimizzarlo e comunque, confondendolo con i nanocurie e i roentgen, i millisievert, i becquerel e le supercazzole prematurate con scappellamento allo stronzio radioattivo, il cittadino medio non riesce a quantificare il pericolo e finisce per non temere più qualcosa che, tutto sommato, non vede e non sente. Che saranno mai questi radionuclidi, con tutte le porcherie che già respiriamo!

Peccato che le ultime notizie da Fukushima, che si possono trovare su Internet sui siti che si ostinano a fare informazione e non bunga bunga,  non siano per niente rassicuranti.
Innanzitutto pare che il reattore 3, quello alimentato a MOX (combustibile a base di uranio impoverito e plutonio), sia ridotto più o meno così, (confronta con il reattore 4 di Chernobyl); si sospetta che il nocciolo sia scoperto e stia emettendo radiazioni e, a questo punto, pare quasi certo che il livello INES complessivo dell'incidente sarà elevato a 6 (il penultimo stadio di gravità prima della catastrofe).
Del resto, che fosse successo un leggerissimo casino nell'impianto giapponese, a causa del terremoto, era ormai evidente.
E' stata riscontrata radioattività nel mare, a Tokyo l'acqua potabile è stata vietata ai bambini, i pompieri che lavorano da giorni alla centrale cominciano a patire le conseguenze fisiche dell'esposizione alle radiazioni. Una "nube radioattiva" si è comunque sprigionata dalla centrale e sta facendo il giro dell'emisfero settentrionale. Quindi? Insistiamo a dire che il nucleare è "assolutamente sicuro"?

All'epoca di Chernobyl si disse che il più grave incidente della storia dell'energia nucleare era stato causato dall'imperizia, dalla vetustà dell'impianto, dall'errore umano e, perché no, dalla mentalità sovietica tendente all'inganno ed all'occultamento della verità. In molti documentari tipo National Geographic l'incidente di Chernobyl viene considerato in pratica l'ultimo crimine del comunismo.
Sottintendendo che, da noi nel mondo occidentale e tecnologicamente progredito che ha sconfitto il comunismo, una cosa del genere non sarebbe mai potuta succedere e mai lo potrà.
Ma è proprio così? Vediamo.
Se è indubbiamente vero che, quella notte a Chernobyl, fu condotto un test sperimentale (uno stress test di quelli che piacciono a Romani?) sotto il comando di un funzionario mediocre e ottuso che non fece nulla per evitare il disastro, la classica testa di cazzo nel posto sbagliato al momento sbagliato, è altrettanto dimostrato che quella centrale presentava un difetto strutturale di fabbricazione del quale non erano stati messi al corrente gli uomini che vi lavoravano. In pratica condussero un test su un manufatto che non lo avrebbe retto.

Leggendo le cronache che faticosamente vengono riportate da Fukushima si scoprono cose interessanti. Tu chiamale, se vuoi, coincidenze.
Pare che anche il reattore numero 4 (numero sfigato) dell'impianto giapponese  presentasse un difetto di costruzione relativamente al contenitore in acciaio del nocciolo. Invece di cambiarlo, visto che costava 250 milioni di dollari, gli irresponsabili della centrale progettarono una "pezza" da applicargli sopra, mentre mettevano tutto a tacere e distribuivano mazzette e prebende a chi avrebbe potuto parlare. La rivelazione è stata fatta alla stampa da Mitsuiko Tanaka, uno dei progettisti della centrale.
E' ormai noto che, nei primissimi giorni dopo il terremoto e con i danni alla centrale, quelli della TEPCO, la società elettrica che gestisce l'impianto di Fukushima, ritardò colpevolmente le operazioni di raffreddamento d'emergenza dei reattori in avaria con acqua di mare per paura di danneggiarli. Solo un'ingiunzione del governo giapponese li convinse a cominciare a raffreddare il calderone nucleare utilizzando l'acqua salata.
Anche stavolta, non mi pare che vi sia stata una grande glasnost nel raccontare la verità sull'incidente.
Le autorità giapponesi  invitano la popolazione ad evacuare volontariamente nei trenta chilometri attorno alla centrale. Non dovrebbero essere evacuati comunque, anche  non volenti, per il loro bene?
Cos'è, il culto capitalistico per il libero arbitrio e la libertà d'impresa?

Riassumendo, c'è uno schema che sembra ripetersi ogni volta che  avviene un disastro in una centrale nucleare. Analizzando lo schema, in caso di nuovi incidenti, si dovrebbe mettere in conto che: 1) chi ha fabbricato la centrale possa aver nascosto eventuali difetti di fabbricazione; 2) chi la gestisce potrebbe ritardare le manovre di spegnimento per paura di danneggiare gli impianti; 3) numerosi e vistosi interessi economici potrebbero avere interesse a nascondere o minimizzare le conseguenze di un incidente nucleare.

Tornando ai nostri ministri che ci rassicurano sulle nubi di radionuclidi che sorvolano il nostro territorio, è probabile che la diluizione della radioattività nell'aria e la distanza geografica dal Giappone consentano l'ottimismo. Una cosa però mi preoccupa lo stesso. Fazio dice che «attualmente abbiamo in stock un milione di pasticche di iodio e non prevediamo di produrne di più».
E' noto che l'assunzione di ioduro di potassio in pastiglie protegge la tiroide dai danni dello iodio radioattivo  in caso di contaminazione ambientale. In pratica si satura la ghiandola con iodio "buono" per impedire che quello radioattivo vi si possa fissare.
Questa profilassi comunque dovrebbe avvenire in teoria su tutta la popolazione colpita, o per lo meno, su tutti i bambini. Anche essendo ottimisti, si tratterebbe di milioni di dosi. Il prodotto costa poco e, in ogni caso, lo iodio radioattivo ha un'emivita breve, per cui si tratterebbe di un trattamento sul breve periodo.
Domandina per il ministro: un misero milione di pasticche in stock a cosa serve? A chi serve? Alla casta ed ai suoi parenti soltanto?
Cos'è, a BigPharma non conviene l'affare mentre invece per i vaccini contro le influenze fantasma si possono buttare nel cesso ogni anno milioni di euro? Dobbiamo arrangiarci privatamente con il farmacista perché lo Stato non vuole pensieri? Giusto per saperlo.

Del resto, anche al di fuori dell'emergenza da centrale in avaria, sul nucleare e sugli effetti delle radiazioni in genere la medicina ufficiale ha un atteggiamento parecchio schizofrenico che alimenta i sospetti nell'utente finale.
A noi ragazze sugli anta, ad esempio, adesso fanno tre mammografie in meno di un anno perché dicono che devi tenere sotto controllo le microcalcificazioni. Tu domandi se non siano un po' troppe tutte quelle proiezioni e loro ti rispondono, con il sorriso da gioconda, che il dosaggio è minimo e che è molto peggio quando vai dal dentista.
Va bene ma, casualmente, quest'anno il dentista mi ha già fatto tre lastre mettendomi il grembiulone ed il collare al piombo e dopo essere scappato nella stanza accanto e, alla stessa domanda, ha risposto che è peggio quando si fa la lastra del torace. Quindi? Quindi, per la dottoressa, il dosaggio è minimo e smettila di fare domande. 
Però, poco prima, prima di farti la tetta alla milanese, l'addetta al mammografo ti ha chiesto se sei ancora fertile, se sei incinta, se hai nei grossi sul seno. Ma il dosaggio non era minimo ed innocuo? Che facciamo, ci mettiamo d'accordo fra noi o chiediamo al ministro?

sabato 19 marzo 2011

A costruire il sarcofago, su!


Negli anni '30, la grande popolarità della radioattività come mirabolante novità del panorama scientifico diede l'idea ad alcuni produttori di commercializzare prodotti che contenevano o pretendevano contenere elementi radioattivi come il torio e il radio.
Molti decenni prima del Viagra, ci fu chi inventò queste supposte al radio, che si diceva compissero miracoli. Un altro tizio inventò il "Radioendocrinator", uno strumento contenente radio  da applicare di notte sotto i gioielli di famiglia che, benevolmente irraggiati, avrebbero dato il meglio di sé alla prova del nove. William J. Bailey, l'inventore, era talmente entusiasta delle proprietà benefiche del radio che se lo beveva abitualmente sciolto in acqua a mo' di bibita, oltre ad indossare ogni notte il Radioendocrinator. Morì nel 1949 di cancro alla vescica.

Stranezze di  altri tempi, direte. Frutti dell'ignoranza. Anche ai giorni nostri invece, e nei giorni di Fukushima, c'è chi sostiene, come questa biondona americana, Ann Coulter, opinionista conservatrice, che le radiazioni fanno bene, che una dose quotidiana può addirittura prevenire il cancro. Che cara, non le regalereste per il compleanno un bel dildo al plutonio da usare regolarmente mattina e sera, prima e dopo i pasti, negli orifizi principali?

Ieri ho rivisto "Sindrome Cinese" il film americano del 1978 che, uscito pochi giorni prima del disastro mancato alla centrale nucleare di Three Mile Island, raccontò le possibili conseguenze della sottovalutazione del pericolo legato alla mancata osservanza della sicurezza nel nucleare civile.
A parte l'ipotesi fantasiosa del nocciolo fuso che perfora la crosta terrestre fino a raggiungere gli antipodi, la famosa "Sindrome Cinese" del titolo, fantasiosa nel senso che un nocciolo fuso esploderebbe ben prima venendo a contatto con le falde acquifere sottostanti la centrale con conseguenze non meno catastrofiche; a parte questo, dicevo, tutto ciò che viene raccontato in questo film di più di trent'anni fa è ancora maledettamente attuale. La possibilità che un disastro di proporzioni incalcolabili nasca da un errore, da un indicatore di pressione guasto, dalla stupidità umana e anche dalla volontà di chi, colpevolmente, falsifichi i dati sulla sicurezza per risparmiarne sui costi, sono tutti fattori che hanno concorso a causare l'incidente di Chernobyl del 1986.

Le ultime notizie dal Giappone e dall'impianto nucleare di Fukushima I fanno pensare ad un incidente serio, visto che la radioattività è aumentata, si riparla di divieto di consumazione di alimenti provenienti dalla zona della centrale e, in ogni caso, l'emergenza non è finita perchè si parla di lotta contro il tempo e addirittura di necessità di sigillare tutto l'ambaradan con un sarcofago. Insomma, il ritorno della foglia larga*.

Credo che uno dei problemi che dovremo affrontare, nella sventurata ipotesi del sarcofago, sarà quella di reclutare i "liquidatori", le eroiche persone da mandare in loco a lavorare a contatto diretto con il plutonio, il DU e l'uranio.
Una proposta l'avrei, visto che abbiamo tanti nuclearisti convinti che il nucleare sia assolutamente sicuro. Una roba realmente pulita. Bene, a fare le pulizie mandiamoci quelli che compaiono in questo gioiellino di compilation che ho trovato su Facebook.



Certo, sarebbe dura poi fare a meno di Gasparri, Casini, Zaia, Galan, Cota, Brunetta e le sue 50 centrali entro il 2020 e Testa. Per non parlare del nostro Nanocurie che ci regala l'affermazione più inquietante di tutte e che lo configura sempre più come elemento altamente rognattivo : "Ormai, dopo Chernobyl non vi sono stati mai altri incidenti"... Mamma mia!

E Scajola? Uno che dice: "Io, se potessi scegliere dove mettere una centrale nucleare, me la metterei nel giardino di casa." Chi lo sa, magari potrebbe trovarne una domattina, svegliandosi, dietro il garage. Regalatagli a sua insaputa.



* Chi ha vissuto i giorni di Chernobyl ricorderà che in Italia, per diversi giorni dopo il disastro, furono bandite le verdure a foglia larga, spinaci ed insalata.

giovedì 17 marzo 2011

Bestiario nucleare o "della scomposizione delle cellule"

Foto di Igor Kostin, il dopo Chernobyl
"Il nucleare è una fonte di energia ecologica perché non emette CO2". (Stefania Prestigiacomo, ministra dell'Ambiente. )

"Anche le dighe sono pericolose e comunque non ci sono centrali nucleari da aprire domani mattina." (Maurizio Gasparri, un mito)

"La posizione del governo italiano sul nucleare rimane quella che è, non è che si può cambiare idea ogni minuto." Fabrizio "quel che è detto, è detto" Cicchitto, dopo Fukushima)

Lo so, non è un esercizio molto originale, in questi giorni, visto che lo stanno facendo con merito e a futura memoria  giornalisti e blogger, fare la compilation delle ultime parole famose dei nuclearofili, ovvero di coloro che hanno interesse (personale, di amici o amici degli amici?) a riportare il nucleare in Italia.

Anche se la loro è disinformazione pelosa, sono convinta che più spazio si dà a questi distributori a gettone di, a volte, vere e proprie bestialità, meglio è. La loro opera è meritoria perché, vedete, quando li si sente magnificare il nucleare e minimizzarne i rischi, come se stessero parlando di fuffa inerte e non di materiali fissili; quando senti il messaggio rassicurante del cavaliere nucleare convertito Chicco Testa e degli altri testimonial televisivi del  Fruttolo al Plutonio, viene una voglia matta di andare ad informarsi altrove sull'argomento e vengono fuori delle cose interessantissime che, se fossero stati zitti, non avresti mai saputo.

Ad esempio, si scopre che le ultime centrali di terza generazione o terza generazione+ (quelle che Scajola definì di "terza generazione e mezza"), le cosiddette moderne e sicure, rapide ed infallibili che Berlusconi vorrebbe regalare a nostre spese alla lobby nucleare, potrebbero essere più pericolose, in caso di disastro, delle vecchie carrette a grafite tipo Chernobyl.

Il perché è presto detto. Queste centrali vengono sempre più alimentate con un combustibile, il MOX (Mixed Oxide Fuel) che mescola uranio impoverito e plutonio. Due nomi rassicuranti, non c'è che dire, come due personaggi di Tarantino. Giusto per fare un esempio legato all'attualità, il reattore numero 3 di Fukushima I, l'impianto che ha subìto i danni del terremoto giapponese, è alimentato a MOX
Sul plutonio, che non si trova in natura ma è un prodotto di sintesi della lavorazione dell'uranio, creato per la prima volta nel 1940, applicato soprattutto nel nucleare militare vi regalo queste informazioni prese dal sito di una società che si occupa di "purificazione dell'acqua".
"Il plutonio a volte è descritto nei rapporti dei media come la sostanza più tossica nota dall'uomo, anche se gli esperti in materia concornano nell'affarmare che ciò è errato. Fino al 2003, non c'e' ancora stata una singola morte umana attribuita ufficialmente all'esposizione a plutonio. Il radio naturale è circa 200 volte più radiotossico del plutonio ed alcune tossine organiche come la tossina del botulismo è miliardi di volte più tossica del plutonio.
La radiazione alfa che emette non penetra la pelle, ma può irradiare gli organi interni quando il plutonio è inalato o ingerito. Le particelle estremamente piccole di plutonio dell'ordine di microgrammi possono causare il cancro polmonare se inalate. Quantita' considerevolmente più elevate se ingerite o inalate possono causare avvelenamento acuto da radiazioni e morte; tuttavia, finora, nessun essere umano è noto essere morto a causa dell'inalazione o l'ingestione di plutonio e molte persone hanno importi misurabili di plutonio nei loro corpi." (fonte)
Interessante questo tono da "non avete prove, fottetevi!", vero?

Sull'uranio impoverito ci sarebbe da parlare per ore, ad esempio della Sindrome dei Balcani che ha colpito le popolazioni e i militari che sono entrati in contatto con questa porcheria impiegata per rendere più penetranti e distruttive le armi. Bisognerebbe parlare del muro di gomma che le autorità militari hanno innalzato sulle condizioni di salute dei reduci italiani, e sul silenzio generale che circonda la tragedia che colpisce da anni la zona di Salto di Quirra, in Sardegna, sede di un poligono militare. Leucemie, malformazioni, morte ma, come direbbe la multinazionale, non avete prove.

Ecco, sapere che il combustibile più trendy per le moderne centrali nucleari è composto da due formidabili inquinatori di nanoparticelle, è rassicurante. Forse la soluzione l'avrebbe Gasparri. Se dovesse succedere un casino in una centrale che va a MOX basterebbe semplicemente smettere di respirare per non avvelenarsi.

Tornando alle cose serie, perché si utilizza il MOX? Perchè la madre di tutti i problemi legati all'energia nucleare è l'accumulo di scorie radioattive e tossiche.  In America avevano pensato ad un megadeposito nel Mount Yucca ma ormai , visto che si è rivelato inadeguato, pensano addirittura di smantellarlo.
Una soluzione per diminuire le scorie delle centrali è trovare il modo di riciclarle, riutilizzandole come combustibile, in un ciclo virtuoso. Il problema è che questo combustibile riciclato è doppiamente dannoso perché, oltre al rischio radioattivo si aggiunge quello legato alla tossicità per ingestione del plutonio e dell'uranio impoverito.
Ecco quindi che, se un reattore che funziona a MOX dovesse rilasciare plutonio e DU nell'atmosfera, a causa di un danno provocato da un terremoto in una zona altamente sismica o a causa di qualunque altro guasto, come l'errore umano che produsse il disastro di Chernobyl, altro che CO2, cara ministra.

Il riciclaggio di scorie in combustibile MOX, uranio impoverito e plutonio per uso militare è un bisinissi molto allettante.  Navi di scorie e di combustibile riciclato viaggiano per il mondo, dal Giappone all'Europa, per esempio. Viaggi sicurissimi, per carità ma, sai com'è. Visto ciò che trasportano.

Venendo all'Italia ed alle sue velleità nucleari. Non volendo soffermarci sulla facilità con la quale le norme di sicurezza degli impianti potrebbero venire aggirate; tralasciando il carattere altamente sismico del territorio e l'obiettiva difficoltà di realizzare centrali abbastanza isolate per limitarne gli effetti di inquinamento sui centri abitati più vicini, c'è una domanda inquietante da farci.
Non sarà che proprio questo bisinissi del riciclaggio di scorie sta ingolosendo qualcuno? Pensando a chi ha già oggi in mano il riciclaggio dei rifiuti tossici normali, quelli di paranza, a partire dall'infima monnezza, vengono i brividi a pensare agli stessi personaggi che maneggiano il plutonio o il DU su tutto il territorio nazionale. A pensar male, ovvero a pensare che i nostri politici possano farsi paladini degli interessi delle ecomafie, si fa peccato ma, come diceva Andreotti, spesso ci si azzecca. Speriamo siano solo maldicenze e mali pensieri.

Terminiamo con una nota d'allegria e con le parole del nostro Lìder Minimo e la sua reazione nucleare che nasce dalla scomposizione delle cellule. Chapeau.

martedì 15 marzo 2011

Sindrome giapponese


Il terremoto in Giappone avrà pure spostato l'asse terrestre di dieci centimetri, come dicono, ma non ha certamente smosso di un millimetro le convinzioni dei nostri politici filonucleari, anzi nuclearofili.
In Giappone, a causa del catastrofico terremoto dei giorni scorsi, siamo ad un livello 6 di allarme disastro nucleare per alcune centrali, (Chernobyl raggiunse il 7) e se Angela Merkel corre subito ai ripari pensionando per precauzione le centrali tedesche più obsolete e decidendo di investire ancor di più nelle fonti energetiche alternative ed ecocompatibili, la nostra destra al plutonio, il nostro governo ad alto contenuto di stronzio  non demorde, non si schioda dalla convinzione di dover ripristinare il nucleare sul nostro territorio.  Non in Veneto, però, ha già messo le mani avanti il governatore padano.
Non solo tireranno fascisticamente diritto ma hanno la sfrontatezza di definire "irrazionale emotività" la giusta preoccupazione per la sorte di migliaia di persone a rischio contaminazione. In Giappone oggi e domani chissà, anche nell'Italia rinuclearizzata da Nanocurie.

Il governo delle prestigiacome, dei brunettoli e degli altri fenomeni da baraccone, delle mostruosità politiche scaturite dalla ventennale contaminazione berlusconiana, vuole le centrali nucleari ad ogni costo, passando sui cadaveri di chiunque e soprattutto fregandosene della volontà popolare che, tramite un referendum, bandì il nucleare dal nostro paese nel 1987. "Sull'onda emotiva di Chernobyl", ribattono gli stronzi. Sono sempre quelli che "la volontà popolare è sacra", non dimentichiamolo. Sacra solo quando a loro conviene e se c'è di mezzo il loro Nanocurie e il Santissimo Interesse.
Perché, parliamoci chiaro, quando i politici si accalorano tanto attorno ad un progetto da portare avanti nel lungo periodo non è mica ideologia o desiderio di migliorare la vita di tutti. In quelle occasioni piovono appalti, tangenti, insomma soldi, interessi economici. La casta radioattiva già si lecca le dita al pensiero di quanto bene farebbero le centrali ai loro conti in banca.
Non conta che la Bonino abbia ricordato molto pragmaticamente che, in ogni caso, la costruzione di nuove centrali, quelle famose di "terza generazione e mezza" di Scajola, comunque pronte tra non meno di vent'anni con costi elevatissimi  e sproporzionati allo stato dei conti pubblici italiani, coprirebbe solo il 4% del fabbisogno energetico nazionale.
Le vogliono, se ne sono incapricciati come delle loro mignotte con i labbroni per le quali sono disposti a rovinarsi. O centrale, fuoco dei miei lombi!

Non ci voleva un terremoto come quello giapponese per ricordare che le centrali nucleari, checché ne dicano i sedicenti esperti a libro paga delle lobbies nucleari, sono giocattolini pericolosi ai quali basta una banalissima mancanza d'acqua nel circuito di raffreddamento per surriscaldarsi e rischiare di esplodere o fondersi con conseguente contaminazione perenne del territorio. Cosa vuoi che sia?
Il nocciolo, è il caso di dirlo, della questione, è la sicurezza di queste supertecnologiche e presuntuose carrette.
Le centrali non saranno mai sicure e comunque per metterle in parziale sicurezza il costo è e sarà sempre talmente elevato che il gioco non vale la candela.
Oltretutto, quando succede il disastro, non è che si dà una ripulitina con il mocio e amen. L'uranio è come il diamante, è per sempre. Il sarcofago di Chernobyl, costruito a tempo di record e a prezzo di tante povere vite umane, quelle degli eroi che nessuno più ricorda, i "liquidatori", è già da anni marcio, rilascia radiazioni e dovrà essere sostituito prima o poi con una costruzione più moderna che duri almeno un centinaio d'anni. Costo stimato per la  pezza da mettere attorno al culo incandescente della centrale ucraina: un miliardo di dollari, con tendenza al rialzo.

Quando succede il disastro, le radiazioni portano morte e malattia. Non ai membri della casta ma alle persone comuni, a noi. Nelle zone di Ucraina e Bielorussia colpite dalle radiazioni liberate nel disastro di Chernobyl, a distanza di tanti anni dall'evento, i bambini hanno il cervello precocemente invecchiato come quello di persone di settant'anni, gli adulti e i bambini si ammalano di cancro. Alla tiroide, agli occhi, al cervello.
Andare nei boschi in cerca di funghi significa tornare a casa con il naso che gronda sangue e un mal di testa lancinante.
Eppure secondo alcuni basterebbero 28 miseri dollari per acquistare delle pastiglie da dare a ciascun contaminato e che sembrano essere in grado di aiutarli a smaltire le radiazioni.
C'è qualche scienziato che si prende la briga di andare in giro per i villaggi a misurare il livello di radionuclidi assorbiti dalla popolazioni e a distribuire le pastiglie. Ovviamente non si possono curare tutti, moltiplicando i 28 dollari per milioni di persone il costo sarebbe troppo elevato.
E poi l'OMS, l'Organizzazione Mondiale dell'Oscenità, mentre è capace di inventarsi di sana pianta delle pandemie immaginarie solo allo scopo di vendere milioni di vaccini che vanno ad ingrassare BigPharma, non ti racconterà mai cosa possono farti veramente di male le radiazioni. Leggete le cifre ufficiali sugli effetti del disastro di Chernobyl: sono bazzecole.

Perché l'OMS minimizza? Perché per controllare gli effetti delle radiazioni nucleari sulla salute della popolazione mondiale si fa consigliare dall'AIEA, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Hanno un accordo fin dagli anni 50. Un conflitto di interessi talmente fosforescente che si vede al buio. Vi immaginate l'OMS che, legata all'Agenzia Atomica da un accordo pluridecennale, dichiara qualcosa che potrebbe danneggiarne gli interessi?
Le radiazioni sono dannose, eppure i sedicenti esperti nuclearofili vanno in tv ogni giorno a dire che non è vero, che le barre d'uranio le potresti anche ciucciare a mo' di calippo.  Una sigaretta, per carità, fa venire il cancro ma una bella sventagliata di radiazioni gentilmente offerta da una centrale in panne invece è quasi una benedizione, a sentir loro.
Tutto ciò non ha senso e quando vedi degli oncologi che sono a favore del nucleare ti chiedi dov'è che si è inceppato il meccanismo. Gente, tra parentesi, che se dovesse sparire il cancro dalla faccia della terra perderebbero i clienti, verrebbe da malignare.

C'è un altro aspetto da considerare, però. I territori contaminati da Chernobyl sono un meraviglioso laboratorio a cielo aperto. Per studiare che cosa? Gli effetti delle radiazioni a breve, medio e lungo periodo su un vasto campione di popolazione, naturalmente. Tutto gratis e su una popolazione tutto sommato a scarso valore aggiunto consumistico e quindi sacrificabile.

Lo so che quando posto i filmati non li guardate ma, vi prego, dedicate una quarantina di minuti alla visione di questo documentario sul post Chernobyl e poi domandatevi: chi paga il prezzo più alto del nucleare? 




giovedì 10 marzo 2011

I Cerottoni


La RAI, in omaggio al riformatore epocale della Giustizia, potrebbe farci una sit-com celebrativa di successo: "I Cerottoni".
Storia di un Fantozzi miliardario che, come vede un medico all'orizzonte, fosse anche quello venuto ad operargli le emorroidi, per impietosire il popolaccio si spiaccica un bel cerottone a due piazze in faccia. Soprattutto quando non è necessario, visto che gli interventi di implantologia si eseguono dall'interno della bocca.
Piuttosto, a Figaro è scappato per caso il rasoio di mano? Mannaggia....

venerdì 4 marzo 2011

Il ballo delle debuttane


E brava la Rubacazzi! Dal palco dell'Opera di Vienna, ha dichiarato che quella lì che partecipava al Gran Ballo delle Debuttanti si che era bella gente ed elegante, mica come gli italiani. Grazie, eh?
Ecco dimostrato che non si è mica puttane perché la si dà via per soldi ma per una sorta di forma mentis e perché lo si nasce. Irrimediabilmente.
Perché si dà il caso che sia stato proprio grazie alla coglionaggine degli italiani ricchi, alla loro perversione per le fichette minorenni pur che siano e basta che respirino ed in specie dell'indegno presidente del consiglio incapricciatosi dei suoi labbroni pagati a peso d'oro che la Rubacazzivecchi si sia trovata per miracolo a Vienna trattata in guanti bianchi e come una regina solo per aver pagato pegno con l'ennesimo miliardario in avanzato stato di decomposizione. Ma una bottarella di vomito non le viene mai, a 'sta necrofila? 
Ha perfino il coraggio di dare la colpa ai media del suo immeritato successo, l'immatura stronzetta,  invece di ringraziarli se non altro per i lauti guadagni che ha modo di incassare a mo' di manna dal cielo, per puro miracolo. 

Di che si lamenta? Sembra così contenta di fare il monumento vivente al colonialismo pedofilo, di farsi portare in giro come un trofeo e pagare così tanto solo perché è quella che ha inguaiato Berlusconi.
Vista l'età media dei suoi boyfriend, questi potrebbero schiattare da un momento all'altro, magari durante. Capisco quindi che la gerontofila abbia fretta di bruciare le tappe e capitalizzare il più possibile prima di finire nel dimenticatoio dove finiscono tutte le meteore da quattro soldi, oltretutto precocemente sfiorita, dato che ciucciare roba vecchia non fa bene per niente alla pelle. Però potrebbe risparmiarci l'ingratitudine verso l'Italia che l'ha resa fenomeno e titolare di un sostanzioso conto in banca. 
E non parlate di povera minorenne e parte lesa. Ho l'impressione che questa, per un abito firmato e una comparsata nell'alta società da Cenerentola cafona, pigierebbe il bottone della guerra nucleare.

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